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Interdittive antimafia: stop a 34 imprese nel Salento

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

Interdittive antimafia: stop a 34 imprese nel Salento

La Puglia è la quarta regione in Italia, con 291 prescrizioni. In tutto il Paese sono 3782

Mercoledì 25 Settembre 2019, 09:48

La Prefettura «chiude» 34 aziende in quattro anni. Tante sono le interdittive antimafia emesse dall’Ufficio del Governo di Lecce nei confronti delle imprese sospettate di infiltrazioni mafiose.
Per l’esattezza, nel 2016 sono state firmate due ordinanze. Nel 2017 le interdittive sono salite ad 11; e nell’anno successivo, il 2018, sono diventate 14.

Quindi, nel 2019, fino ad ora sono state recapitate 7 interdittive ad altrettante aziende salentine.
Le ordinanze emesse tra il 2016 e l’ottobre 2018 portano la firma del prefetto Claudio Palomba, particolarmente attivo nella lotta alle infiltrazioni nel tessuto politico, imprenditoriale, sociale, il quale, dunque, è intervenuto per 27 imprese del territorio.
Dall’ottobre 2018, quindi, gli è succeduta Maria Teresa Cucinotta, la quale ha proseguito nel solco del controllo del territorio e della lotta alle infiltrazioni, firmando, fino ad ora, 7 interdittive.

Dunque, i provvedimenti sono in tutto 34, pari a poco più dell’11,6 per cento del dato regionale.
Infatti, in Puglia, nello stesso arco temporale, sono state indirizzate 291 interdittive nei confronti di altrettante aziende.
Ancora meno significativo il rapporto a livello nazionale, là dove, in tutto, tra il 2016 e il 2019, le interdittive antimafia hanno riguardato 3782 imprese.

Difficile interpretare il dato numerico. Soprattutto, potrebbe non essere corretto concludere - come potrebbe sembrare apparentemente, che, in rapporto ai dati regionali e nazionali, il Salento è un territorio virtuoso. Questo perchè, rispetto ad altre aree della Puglia e ed alle zone del centro e del nord Italia, nel leccese le imprese sono decisamente poche.
Comunque, la Puglia è la quarta regione in Italia, quanto ad ordinanze ad aziende sospettate di infiltrazioni; la quarta dopo tre regioni del Sud. In testa c’è la Calabria, seguita dalla Sicilia e poi dalla Campania.
La regione più virtuosa si rivela - manco a dirlo - il Trentino, che spesso riesce a conquistare la palma d’oro quando si tratta di best pratice.
Le imprese colpite da interdittiva possono impugnare il provvedimento al Tar, prima, e al Consiglio di Stato, poi. Anche se, in questi anni, la giustizia amministrativa ha confermato praticamente sempre le decisioni dei prefetti.

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