LECCE - Il «miracolo» si ripete sulle spiagge salentine. Nelle scorse ore, dinanzi agli esperti del Centro di recupero delle tartarughe marine di Calimera e di due giovani studiosi libanesi arrivati fin qui per l’occasione, una parte delle uova di Caretta caretta del nido di Pescoluse si è schiusa. E le piccole tartarughe, come è nel loro naturale istinto, si sono velocemente incamminate verso il mare per il primo tuffo.
Nella serata di mercoledì, intorno alle 19 è iniziato il collasso del tetto del nido, primo segnale della nascita delle tartarughe. Intorno alle 21, poi, lo spettacolo della natura: le prime 16 Caretta caretta, seguite da altre nove, sono venute alla luce. I tecnici, coordinati da Piero Carlino, le hanno pesate (misuravano tutte dai 10 ai 14 grammi) e poi liberate. «In due gruppi - spiega Carlino - si sono dirette velocemente verso il mare, erano molto forti e robuste. Siamo rimasti sul posto, abbiamo dormito sulla spiaggia e oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo vigilato costantemente sul nido, preparandoci alla nascita notturna delle altre tartarughe».
Si presume che all’interno del nido ci siano dalle 50 alle 100 uova. Solo al termine della loro apertura si potrà sapere con esattezza quante sono arrivate alla schiusa e quante, invece, sono morte prima. Qualche giorno fa era già stata effettuata la “speratura”, che aveva consentito l’eliminazione di 8 uova non più vitali.
Il nido è presidiato anche da due ospiti speciali: Hassan Hamze e Fadia Jomee, arrivati da Tiro, città della costa libica a sud di Beirut. Entrambi lavorano in una riserva naturale e sono arrivati nel Salento a spese dei tecnici di Calimera per studiare la vita della Caretta caretta e per trascorrere un periodo di formazione. L’incontro tra gli esperti è avvenuto nei mesi scorsi tramite i progetti del Ciheam di Bari.