A rischio circa 400 posti di lavoro. A lanciare l’allarme in riferimento ai lavoratori di Call&Call di Casarano, ad oggi «il più grosso serbatoio privato di posti di lavoro nel sud Salento», è la Cisal Comunicazioni.
Il call center ha perso la commessa di Enel Mercato Libero e ciò mette a rischio i dipendenti, sui quali incombe il peso della incertezza. «L’azienda - spiega il segretario provinciale di Cisal Comunicazioni, Francesco Rocco Antonaci - ha comunicato, per voce dei team leader della sede di Casarano, la situazione che si è venuta a creare, dopo che la notizia si era già diffusa attraverso i canali informali».
In realtà, la commessa è stata acquisita dalla società Covisian, che ha sedi in tutta Italia, ma non a Lecce. A questo punto, dovrebbe scattare la clausola sociale, che prevede l’obbligo per chi subentra di assorbire i lavoratori già impegnati in quella attività. Il problema, però, sembra essere un altro. «L’esperienza - continua Antonaci – ci insegna che quasi mai le aziende subentrate hanno assorbito i lavoratori alle stesse condizioni contrattuali dell’azienda precedente. Quasi sempre abbiamo registrato passaggi al ribasso, con una sostanziale rivisitazione dei contratti a scapito dei lavoratori. Per questo vogliamo sapere a quali condizioni avverrà questo passaggio».
Visti i segnali di affaticamento di Call&Call, il problema potrebbe estendersi anche ai lavoratori del gruppo oggi impegnati nella gestione di altre commesse.
«In totale, quindi, sono in ballo - aggiunge Antonaci - seicento posti di lavoro. Per una realtà già difficile come quella di Lecce si tratterebbe di un’emorragia di posti di lavoro davvero importante». Da qui la richiesta di conoscere il piano industriale dell’azienda, di un incontro urgente con le parti in causa e del coinvolgimento di tutte le istituzioni. Sulla questione interviene anche il circolo del Pd. «Il Pd di Casarano - incalza il segretario Gabriele Caputo - sarà attento perché le conquiste degli anni scorsi e le speranze di intere famiglie non si infrangano nelle rigide regole economiche e di mercato, auspicando che anche le istituzioni di oggi, a partire dall’amministrazione comunale, si impegnino per ricercare ogni idonea iniziativa affinché il nuovo gestore dei servizi rispetti quanto previsto dalle condizioni contrattuali».