In Puglia e Basilicata
Il caso
09 Maggio 2019
Monica Carbotta
LECCE - L’ordine dei medici tasta il polso della sanità salentina per registrarne eccellenze, professionalità, ma al contempo difficoltà e criticità. La prima tappa del tour, lunedì scorso, ha toccato l’eccellenza salentina della cardiochirurgia del Vito Fazzi di Lecce diretta da Giovanni Casali. I numeri parlano chiaro, la divisione ha registrato un aumento del 73% dei volumi dell’attività, passando da 289 a 500 interventi di cardiochirurgia maggiore e la riduzione della mortalità che rientra nella media delle migliori prestazioni nazionali. Un reparto dove sono ai minimi storici i viaggi della speranza fuori regione. Una divisione che, pur essendo ad elevata incidenza di interventi che si eseguono in regime di emergenza-urgenza (il 47%), ha un tasso di mortalità globale dell’1,8%, ridotto allo 0,7% se si considerano gli interventi non urgenti. «Un centro che rappresenta motivo di orgoglio e riferimento per tutta la comunità medica e per l’intero territorio salentino e non solo» ha ribadito il presidente dell’ordine dei medici leccese Donato De Giorgi.
«L’incontro con il team diretto da Casali - scrive De Giorgi di suo pugno in una nota- ha messo in evidenza una notevole disponibilità tecnologica che sarà maggiormente razionalizzata con il prossimo trasferimento nel Dipartimento di Emergenza, una organizzazione puntuale ed adeguata alle più moderne esigenze, ma soprattutto un grande impegno professionale che si declina nel rispetto delle linee guida accreditate dalle evidenze scientifiche nella selezione dei pazienti, nelle tecniche e nelle procedure chirurgiche adottate spesso innovative e mini invasive e nel delicato periodo post-operatorio, allorquando l’intesa con la cardiorianimazione è strettissima e decisiva».
La forte motivazione dei medici e del personale sanitario ed il clima sereno del reparto colti dai vertici dell’omceo confermano i risultati conseguiti: «Una qualità reale e percepita che si traduce in una irrilevante migrazione sanitaria» spiega sempre De Giorgi. Le patologie cardiache vengono comunque «affrontate in un sistema virtuoso di rete che coinvolge con grande professionalità tutte le strutture ospedaliere» ovvero Tricase, Casarano, Gallipoli, Scorrano, Copertino, Galatina, Vito Fazzi e “Città di Lecce”. «La migliore risposta -conclude De Giorgi - a chi, senza riuscirci, vorrebbe creare una frattura nel rapporto fiduciario con i cittadini».
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