LECCE - Avevano occupato abusivamente un’area demaniale di 5mila metri quadrati, adibendola a parcheggio a pagamento, e volevano gestire in maniera monopolistica le attività dei due lidi confinanti, il Bonavista e soprattutto il Toga Bay, a Porto Cesareo. Per questo avevano danneggiato ripetutamente il Toga e, nel luglio scorso, avevano lanciato pietre contro i titolari e i dipendenti della struttura, sotto gli occhi atterriti dei clienti, anche loro destinatari di intimidazioni. Emergono questi particolari dalle indagini dei carabinieri che stamattina hanno arrestato un intero nucleo famigliare a cui la pubblica accusa contesta l'aggravante delle modalità mafiose, che il giudice non ha invece riconosciuto.
In carcere sono finiti Cosimo Emiliano, di 74 anni, e i suoi tre figli, Alfredo, Luigi e Mario, rispettivamente di 50, 49 e 40 anni. Sono accusati di estorsione aggravata e continuata, minacce, danneggiamento aggravato mediante incendi ai danni di due lidi che si trovano nella zona di Palude Fede a Torre Lapillo. Qui gli arrestati fin dal 2008 avevano occupato abusivamente un’area demaniale adibendola a parcheggio a pagamento. Col tempo, avevano deciso di impossessarsi con la forza anche dei due lidi vicini. L’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri di Campi salentina è a firma del gip di Lecce Simona Panzera su richiesta del sostituto procuratore Luigi Mastroniani.
Nella conferenza stampa svoltasi presso il comando provinciale dei carabinieri di Lecce è emerso che i soprusi andavano avanti da dieci anni nonostante il sequestro del parcheggio abusivo che padre e figli avevano creato nell’area occupata.