«Missione compiuta»: è il 28 dicembre 1968 e «La Gazzetta del Mezzogiorno» può annunciare a caratteri cubitali che la missione spaziale Apollo 8 è rientrata sulla terra. «Frank Borman ha chiuso la fantastica avventura lunare che ha portato per la prima volta l’uomo intorno alla Luna in un’esplorazione orbitale a 112 chilometri di distanza dal satellite terrestre, e si è conclusa con il ritorno alla Terra, stamani alla dieci e cinquantuno minuti negli Stati Uniti, millecento miglia a sud delle Hawaii». La navicella è stata lanciata il 21 dicembre 1968: per la prima volta un mezzo con a bordo degli uomini raggiunge, in tre giorni, la Luna ed orbita intorno ad essa dieci volte nel giro di 10 ore e riesce a tornare in sicurezza sulla Terra. Nella foto pubblicata in prima pagina sul quotidiano compaiono i tre membri dell’equipaggio: il comandante Frank Borman, il pilota del modulo di comando James Lovell e il pilota del modulo lunare William Anders.
«Borman ha chiesto un rasoio elettrico e s’è sbarbato durante il volo in elicottero dal punto d’impatto dell’astronave alla portaerei di recupero», si legge nella didascalia. «Come Cristoforo Colombo cinque secoli addietro… Il paragone tra l’impresa di Borman, Lovell ed Anders e quella dei grandi navigatori e circumnavigatori del globo terrestre è facile e spontaneo. Ma fra l’impresa di oggi e quelle del passato c’è una differenza fondamentale. Furono allora singoli uomini a concepire, guidare, condurre in porto – magari a prezzo della propria vita – i viaggi di esplorazione destinati a trasformare completamente quello che era il mondo di allora. Oggi invece il coraggio e la volontà di Borman, Lovell e Anders sono state sì, doti indispensabili alla riuscita dell’impresa, ma nulla queste doti avrebbero potuto senza la colossale organizzazione che ha concepito, guidato, il grande viaggio dei tre astronauti. Questi sono tre uomini eccezionali, ma essi hanno vissuto solo una parte, seppur la conclusiva e la più vistosa, della leggendaria impresa. Sono stati gli inviati di tutta una civiltà, di tutta un’umanità che spinta dal suo destino vuole infrangere le barriere dello spazio», si legge sulla «Gazzetta».
Intanto, l’Apollo 8 è nella leggenda, come recita il titolo a caratteri cubitali del quotidiano. «Entro il mese di luglio dovrebbe compiersi la missione Apollo 11 con lo sbarco di un equipaggio umano sulla superficie lunare», si legge ancora in prima pagina: il 20 luglio 1969 gli astronauti americani Neil Armstrong e Edwin Aldrin, a bordo di un veicolo chiamato «Aquila», realizzeranno il sogno più antico dell’uomo.