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Vigilia di 57 anni fa col ricco menu barese

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Vigilia di 57 anni fa col ricco menu barese

In Vietnam la guerra, qui il consumismo

Sabato 24 Dicembre 2022, 14:13

14:14

È il 24 dicembre 1965. Mentre dall’altra parte del mondo imperversa una sanguinosa guerra che, però, proprio nei giorni di Natale avrà una eccezionale tregua, in Italia ci si prepara a festeggiare una vigilia all’insegna della serenità e del consumismo. Su “La Gazzetta del Mezzogiorno” si legge dei mercatini tradizionali e della preparazione dei baresi alla “cena più lunga dell’anno”. «È cominciata l’attesa della Mezzanotte. Sul presepe i pastori sono già pronti a seguire la stella cometa e ad accorrere verso la Grotta al richiamo dell’Angelo. Tutt’intorno al presepe, i bambini vivono le ultime trepide ore in attesa del prodigio; più in là, le mamme sono occupate in mille faccende alle prese con il … faticoso menù del cenone. Già, perché tra le tradizioni, quelle relative al cenone della Vigilia sono le più radicate e finanche chi voglia evitare l’inevitabile “bailamme” a casa concedendosi la serata al ristorante, può farlo senza rinunciare a niente di tipico: a cominciare dalle “pèttue” – le caratteristiche frittelle di pasta molto lievitata – per continuare con i “vremeccidde cu grenche” o cu capetone che devono essere preceduti da vari tipi di “scazzcapettute” (gli antipasti): “meggnlitte” (pesciolini in salamoia), “mmiske” alla barese (misto di salumi), “salsizze de la mendagne” (la traduzione è superflua); seguiranno “u crute” (pesce crudo: seppioline, polipetti, ricci ecc.), ogni altre specie di frutti di mare (noci, datteri, “taratuffe”, cozze polese, “musce”, ostriche, canestrelle) ed i caratteristici “sopatauuè” (ortaggi): sedano, “rafaniidde” (ravanelli), finocchi. Infine, frutta fresca e secca, taralli, cartellate, il tutto da mangiucchiare in attesa della Mezzanotte. Ovviamente, prima di giungere al cenone c’è tutta una lunga operazione di…approvvigionamento: a questo scopo, i vari mercatini rionali ed i negozi di alimentari sono stati affollatissimi dalla notte scorsa e lo saranno fino a tutto il pomeriggio: le massaie hanno fatto la spola, sempre cariche di borse piene di frutta, di verdura, di pesce, di cartocci di ogni genere».

Una foto dello Studio Ficarelli mostra il mercatino di via Abbrescia: «Sembra una grande nave navigante nel buio della notte con le sue mille luci», recita la didascalia. «Al tirar delle somme, ciascuno avrà fatto di tutto per assicurarsi un buon Natale, certamente il migliore che potesse concedere ai suoi e a se stesso: perché il Natale è una di quelle feste da celebrare nel migliore dei modi. Ed anche se la tredicesima si sarà volatilizzata, poco male…».

È un momento di grande ottimismo, di serene prospettive di crescita per il nostro Paese: è il Natale di 57 anni fa raccontato dalla “Gazzetta”.

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