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Il solenne discorso di Giovanni XXIII

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Il solenne discorso di Giovanni XXIII

Il Papa apre il secondo Concilio Vaticano

Mercoledì 12 Ottobre 2022, 10:50

«Questo Papa lascerà un largo solco nella storia»: così il 12 ottobre 1962 «La Gazzetta del Mezzogiorno» commenta il solenne discorso pronunciato da Giovanni XXIII. Sessant’anni fa, infatti, si apriva il Concilio Vaticano II. Giovanni XXIII aveva fortemente voluto quell’assemblea ecumenica, la ventunesima della Storia, per discutere dei rapporti tra la Chiesa e la società moderna e affrontare problemi dottrinali e pastorali. L’11 ottobre 1962 si apre, dunque, in Vaticano l’assemblea: sono più di 2500 fra cardinali, patriarchi e vescovi, provenienti da ogni angolo del mondo e, in qualità di osservatori, partecipano anche esponenti di altre religioni.

«Quanti stamane hanno assistito al rito nella Basilica di San Pietro o ai teleschermi in Europa e in America certamente non potranno dimenticare facilmente la solennità e la maestà delle cerimonie, rese più suggestive dalle melodie gregoriane vecchie di nove secoli, e la tranquilla dolcezza e serenità del Papa che, mai come oggi, è apparso il fulcro, la pietra angolare della Chiesa. Non potranno soprattutto dimenticare le sue parole così semplici, ma così profonde allo stesso tempo. Il commento per tutti lo ha fatto un giornalista americano, che ha detto ad alta voce: “E dire che lo avevano definito un Papa di transizione…”. E invece è un Papa che lascerà un largo solco nella storia dell’umanità: di questo stamane tutti in San Pietro erano perfettamente convinti», scrive Arcangelo Paglialunga.

Dopo l’apertura solenne del Concilio nella Basilica vaticana non è previsto un discorso del Pontefice ai fedeli spontaneamente riunitisi in piazza san Pietro, ma si verifica un fuori programma: «Richiamato dalle grida inneggianti, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo appartamento privato e ha rivolto alla folla previ parole. La voce del Pontefice è nitida, dolce come sempre. Le parole ben scandite, di una scarna semplicità», si legge sulla «Gazzetta». È il saluto di Giovanni XXIII che rimarrà nella storia: «Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa».

Il Papa non assisterà alla conclusione dei lavori del sinodo, poiché morirà il 3 giugno 1963: sarà Paolo VI, dunque, a portare avanti il Concilio, facendosi garante dell’unità della Chiesa, fino al 1965. Tra i diversi risultati del sinodo, rivoluzionarie saranno le innovazioni apportate nella liturgia, con l’abbandono del latino e l’utilizzo delle lingue nazionali durante le celebrazioni: sarà il più importante tentativo di modernizzazione e di avvicinamento alla società laica compiuto dalla Chiesa cattolica.

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