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Quel conflitto greco-turco

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Quel conflitto greco-turco

E il delitto Di Vagno un anno dopo

Sabato 24 Settembre 2022, 11:15

Cento anni fa il Corriere delle Puglie, antenato de La Gazzetta del Mezzogiorno, dedica la sua prima pagina alle fasi finali della guerra greco-turca: «La sovranità turca sugli stretti riconosciuta dagli Alleati». Alla fine di agosto del 1922 le truppe guidate da Mustafa Kemal hanno inflitto una dura sconfitta alle forze greche, che avanzavano in Anatolia, costringendole al ritiro verso ovest. Da più di un anno i due Paesi si fronteggiavano in un aspro conflitto. Con la disfatta dell’impero ottomano nella Prima guerra mondiale, le potenze dell’Intesa avevano, infatti, posto Istanbul sotto la propria tutela, occupando alcune parti di territorio propriamente turco.

Dopo l’occupazione greca di Smirne, Mustafà Kemal aveva dato inizio ad una strenua lotta per l’indipendenza. Il 29 ottobre 1923, soppresso il sultanato, sarà proclamata la Repubblica di Turchia, di cui Kemal diverrà primo Presidente con il nome di Atatürk, il «padre dei turchi».

Nelle pagine interne si discute della «questione portuale» di Bari: da molto tempo si rimanda l’ultimazione del progetto concepito dall’ing. Giordano, nel lontano 1853, per dotare la città di un’infrastruttura che possa rispondere adeguatamente all’incremento dei traffici commerciali e possa sopperire alle mancanze del vecchio porto, posto sul versante orientale della città. L’avanzare dei lavori si è complicato quando tra Municipio e Stato si è inserita una società Unione Italo-Francese, accaparrandosi l’appalto della costruzione e l’esercizio per 70 anni: la società, commenta sul quotidiano Giovanni Colella, avrebbe però gonfiato i preventivi e, dunque, l’impresa si è arenata.

Ad un anno dal tragico evento, il Corriere delle Puglie ricorda l’assassinio dell’onorevole Giuseppe Di Vagno, il deputato socialista di Conversano ferito a morte il 25 settembre 1921 a Mola: «Alla memoria di Giuseppe di Vagno, che fu nostro carissimo amico, pur dissentendo dalle sue idee politiche, inviamo il nostro saluto». Sebbene la stampa nazionale avesse tentato di escludere il movente politico e avesse tentato di dipingere Di Vagno come «vittima di odi locali», subito furono individuati i colpevoli e fu chiarito subito il loro legame con i Fasci di combattimento. Sul Corriere si annuncia che la commemorazione prevista per il giorno dopo è rimandata al mese di ottobre: sarà l’on. Arturo Vella l’oratore della cerimonia che si svolgerà nel Teatro Piccinni. Manca un mese alla marcia su Roma e la Puglia si prepara a rendere omaggio al «gigante buono», primo parlamentare italiano vittima dei fascisti.

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