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Uranio impoverito - Un archeologo italiano è morto di cancro

 
Uranio impoverito - Un archeologo italiano è morto di cancro

Venerdì 01 Febbraio 2008, 17:42

24 Marzo 2025, 15:45

NAPOLI - L'archeologo Fabio Maniscalco - dal 1998 a capo dell'Osservatorio per la protezione dei beni culturali in area di crisi - è morto a causa di un'adenocarcinoma al pancreas, forma rara ed anomala di cancro causata dall'esposizione a metalli pesanti e uranio impoverito presumibilmente avuta tra il 1995 e il 1998 quando, ufficiale dell'Esercito italiano, ha monitorato la situazione nel patrimonio culturale della Bosnia. Maniscalco, 43 anni, napoletano, era uno specialista di tutela e salvaguardia dei beni culturali. Dal 2000 era docente di tutela dei beni culturali e archeologia subacquea presso diversi atenei italiani ed aveva avviato un progetto di collaborazione con l'Università della Palestina per una biblioteca dei Paesi mediterranei, progetto fatto proprio dal Comune di Napoli. Nel 1997 aveva creato e diretto il team sperimentale di tutela dei beni culturali del contingente multinazionale Onu in Albania e sempre per l'Onu aveva diretto diversi progetti, sempre legati alla salvaguardia dei beni culturali, nella ex Jugoslavia, in Kosovo, in Medio Oriente, in Algeria, in Nigeria, in Iraq e in Afghanistan. Dal 2007, per questa sua attività, era stato anche candidato al Premio Nobel per la Pace.

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