La giovane, che si era rivolta allo specialista per curare l' acne al viso e una lieve caduta di capelli, è morta dopo pochi mesi per epatite fulminante provocata dall' assunzione del medicinale, usato per contrastare il testosterone.
Il medico è stato condannato anche a pagare 45.000 euro di provvisionale alla madre della ragazza, parte civile nel processo, assistita dall' avv. Stefano Pellegrini, e i danni da liquidarsi in sede civile.
I fatti risalgono a gennaio del 2002 quando la giovane, una bella ragazza di 19 anni, si recò dal medico per farsi curare l' acne e una lieve caduta di capelli. Lo specialista le prescrisse, senza farle fare degli esami, il potente farmaco da assumere per due mesi. Dal momento che nel frattempo le due affezioni sembrarono sparite, la giovane smise la cura. Ad aprile però l' acne ricomparve sul volto per cui la ragazza si recò nuovamente dal medico che le prescrisse lo stesso farmaco.
A giugno però il padre della giovane, a sua volta medico, contrario all' assunzione di quel farmaco, si accorse che la figlia aveva l' ittero. La ricoverò immediatamente nel suo reparto dove venne diagnosticata una epatite fulminante. La giovane venne sottoposta a tre trapianti di fegato, ma ad agosto morì.