RIMINI - «Conoscere per agire e migliorare. L'Aqp climate change è un modello, definito con approccio scientifico grazie alla collaborazione con il centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici, che consente di identificare gli interventi di adattamento necessari e di realizzarli al meglio, avendo riguardo al clima che verrà». A presentare il rapporto ad Ecomondo, la fiera di Rimini dedicata alla transizione ecologica, è stato il presidente di Acquedotto pugliese, Domenico Laforgia. Si tratta di un’analisi sugli scenari e sugli impatti dei cambiamenti climatici che ha consentito, viene riferito in una nota di Aqp, «di identificare le urgenze e le priorità, legandole agli investimenti e a misure che riguardano le infrastrutture e lo sviluppo della conoscenza».
Lo stand dove il gruppo è presente con Regione Puglia e Ager (Agenzia territoriale per il servizio di gestione dei rifiuti) è stato inaugurato oggi dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. «La questione climatica non si risolve con un decreto o con una legge - ha detto il ministro - ma rendendoci conto che è una grande opportunità di cambiamento».
«Disporre della mappa attualizzata, nell’orizzonte al 2030-2050 nel territorio meridionale - ha spiegato Laforgia - consente d’identificare per tempo gli interventi da realizzare, sulla base di una chiara, condivisa e diffusa consapevolezza dei rischi climatici e degli impatti. Un modello di resilienza per la gestione dell’acqua, valido esempio anche per altri contesti operativi nazionali, realizzato in perfetta coerenza con il piano strategico al 2026 e le azioni stabilite dal nostro Gruppo a tutela della risorsa idrica. Azioni che stanno già portando Acquedotto pugliese a dotare l’Italia - ha concluso - del più grande dissalatore a osmosi inversa per uso civile, realizzandolo sulle sorgenti salmastre del fiume Tara, nell’agro di Taranto».