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«Basta sterili polemiche: il Superbonus funziona»

 
Carmela Formicola

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Carmela Formicola

Dell’Olio (5 Stelle) difende la misura e punta il dito contro Giorgetti

Venerdì 24 Febbraio 2023, 13:42

Il governo Conte bis introdusse il Superbonus nell’unico obiettivo di far ripartire l’economia italiana, in ginocchio dopo la batosta di Covid e conseguente lockdown. E si sa che l’economia in Italia riparte sempre dal «mattone». Ma c’era anche un altro obiettivo nella misura varata nel maggio 2020: migliorare la performance energetica del vetusto patrimonio edilizio nazionale. E dunque contribuire alla riduzione di emissioni di Co2. Insomma: motivazioni sacrosante. Ma la polemica sul Superbonus è divampata ben presto e ora il governo Meloni ne contesta totalmente l’impianto.

Lo difende, viceversa, il deputato pentastellato Gianmauro Dell’Olio. «Ma i temi vanno affrontati in maniera differente, da una parte la misura del Superbonus, dall’altra la cessione del credito di imposta».

Spieghiamola meglio.

«Il Superbonus ha in maniera innegabile fatto ripartire l’economia. Non è un caso che l’Unione europea abbia in animo di rendere questa misura strutturale mentre secondo un’analisi del Censis il 70% della spesa è già rientrata. Potrei aggiungere che sono anche ripartite le assunzioni e si è contratto il lavoro nero».

Però il governo ha bloccato i meccanismi di tutti i bonus edilizi e il ministro Giorgetti ha detto che proprio questo meccanismo ha causato un buco nei conti pubblici di ben 110 miliardi.

«Il buco non c’è. Ed è grave che sia il ministro delle Finanze a lanciare un allarme del genere che potrebbe far perdere posizioni all’Italia sui mercati e di disincentivare gli investitori stranieri».

Cioè Giorgetti mente?

«Abbiamo chiesto di riferire in Parlamento su questa vicenda. Giorgetti non è un “passionale” come Salvini e dunque è grave che lui, commercialista nonché ex presidente della Commissione Bilancio, si metta a dare numeri non veri».

Torniamo alla cessione dei crediti, il tema più controverso.

«C’è chi ha agitato lo spauracchio delle frodi. A parte che la Guardia di Finanza ha notevolmente ridimensionato la consistenza del fenomeno, il problema è che non possiamo permettere che questo “timore” penalizzi migliaia di famiglie e imprese oneste. Il nodo vero non sta nella circolazione dei crediti d'imposta ma nella fase della loro generazione».

E quindi?

«Il Movimento 5 Stelle sta lavorando a una serie di proposte alternative al Dl Sostegni ter e anche al Dl antifrodi. Va costruito un sistema per tracciare i crediti d'imposta, ad esempio valutando la possibilità di assegnare a ogni credito un codice univoco che possa garantirne la tracciabilità».

Insomma chi boicotta il Superbonus? Le banche?

«Ma no, alle banche conviene. Ne hanno già ampiamente beneficiato, prendono una percentuale su un credito oltre tutto garantito dallo Stato».

E allora a chi non piace?

«A Draghi non piaceva, per esempio. Si ricorderanno le numerose modifiche che apportò alla misura, tanto che gli stessi imprenditori a un certo punto non ci capirono più nulla».

Ma Draghi se n’è andato.

«E qui vorrei far emergere l’aspetto più paradossale, perché le stesse forze politiche che ora sono al governo , fino a qualche mese fa contestavano Draghi per le sue posizioni sul Superbonus. Ricordo perfino un tweet della Meloni in questo senso. Ora invece hanno tutti cambiato idea».

Insomma lei e il suo partito continuate a credere nella bontà del Superbonus.

«È una misura che va migliorata, non certo abolita, perché fa aumentare il Pil - lo ha detto Nomisma non lo dico io - perché ha rimesso davvero in moto l’economia e senza consumo di suolo».

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