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West Nile, il virus del Nilo trasmesso dalle zanzare: morto anziano in provincia di Padova

West Nile, il virus del Nilo trasmesso dalle zanzare: morto anziano in provincia di Padova

 
Redazione online

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West Nile, il virus del Nilo trasmesso dalle zanzare: morto anziano in provincia di Padova

La febbre del Nilo, che ha causato la morte in provincia di Padova di un 83enne, è provocata dal virus West Nile che ha come serbatoi uccelli e zanzare.

Sabato 16 Luglio 2022, 18:22

18:25

ROMA - La febbre del Nilo, che ha causato la morte in provincia di Padova di un 83enne, e che nel 2020 ha fatto 5 morti, è provocata da un virus che ha come serbatoi uccelli e zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Il West Nile Virus fa parte della famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile. È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ma negli ultimi anni sta circolando anche in Italia, soprattutto al Nord.

La maggior parte delle persone infette - spiega il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) - non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM. Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento - spiega l’Iss - la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. Non esiste nenanche una terapia specifica. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.

West Nile: Veneto, piani sorveglianza attivi dalla primavera

La Regione Veneto ha attivato già dalla scorsa primavere tutti i piani di sorveglianza previsti per le malattie trasmesse da vettori quali la West Nile, messi in opera dalle Aziende Ulss in accordo con i Comuni. Il primo bollettino emesso, pubblicato sul sito della Regione - precisa la Direzione Prevenzione - è stato definito nella giornata di ieri, e non contiene il decesso del paziente formalizzato oggi. Indica la presenza di alcuni focolai di zanzare infette, già individuati nelle province di Vicenza, Venezia, Verona, Rovigo e Padova Nel bollettino i casi confermati di West Nile con forma neuroinvasiva erano fino a ieri 2; un caso di Wn fever probabile.

La Regione segnala che sono stati riscontrati positivi al test anche due donatori attraverso lo screening che viene effettuato in tutto il territorio regionale a partire dal riscontro della prima positività nelle zanzare, avvenuto il 7 giugno scorso. Le strutture sanitarie venete effettuano la verifica tramite esame del sangue in tutte le persone che presentano sintomi riconducibili alla West Nile e sui donatori di sangue su tutto il territorio.

Morto anziano in Veneto colpito da West Nile

Un anziano di 83 anni è morto in Veneto, a Piove di Sacco in provincia di Padova, per una grave forma di encefalite dovuta al virus West Nile, cui era risultato positivo. Non è stato precisato finora dalle autorità sanitarie se si tratti del paziente già segnalato nei giorni scorsi dall’Iss come primo caso di positività nel Paese alla West Nile, scoperto appunto nel padovano. Negli ospedali dell’Ulss 6 è infatti ricoverato un altro uomo di giovane età positivo a al virus trasmesso dalle zanzare, mentre su un altro 62enne, sempre ricoverato per encefalite a Piove di Sacco sono in corso accertamenti per stabilire se si tratti o meno di West Nile.

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