Forse era lecito aspettarsi qualche spiegazione in più. Forse sarebbe servita un’analisi più chiara ed accorata. Perché il Bari ad Avellino ha perso un’altra volta il suo campionato. Dopo l’obiettivo principale evaporato già lo scorso autunno, adesso sfuma pure il secondo posto. Ed è in pericolo persino il terzo, con il Catanzaro potenzialmente in corsia di sorpasso. Sul piano del carattere, i biancorossi accusano un divario nei confronti degli irpini. Su quello del gioco, meglio lasciar perdere: le lacune sarebbero troppe da analizzare in questo momento. Eppure, Massimo Carrera non boccia nel complesso la prova del Partenio.
«Non penso che la prestazione sia stata scadente», l’analisi del tecnico biancorosso. «Nel primo tempo la partita è stata complessivamente bloccata, l’avevamo preparata in modo diverso, ma poi ci sono anche gli avversari che magari si difendono in tanti, lasciano pochi spazi. Non abbiamo creato molte occasioni, ma nemmeno ne abbiamo subite. Nella ripresa a mio avviso siamo cresciuti, le opportunità da rete sono aumentate, qualcosa di meglio si è visto. L’Avellino ha capitalizzato un calcio d’angolo, per il resto non si è praticamente mai visto dalle parti di Frattali. Potevamo reagire prima giocando come negli ultimi minuti? Quell’atteggiamento è stato anche figlio della situazione, mancava poco alla fine, ci siamo buttati davanti, sfiorando il pareggio. Ma non è che prima stessimo demeritando».
Non ha dato frutti nemmeno il 3-5-2, l’ennesimo modulo varato da Carrera: ad Avellino, l’atteggiamento tattico è stato mantenuto praticamente fino alla rete incassata, senza nemmeno tentare di cambiare l’inerzia del match con le sostituzioni. «Ripeto: secondo me la squadra ha tenuto discretamente il campo», prosegue Carrera. «Avevamo equilibrio, non abbiamo sbandato. Forse abbiamo usato poco gli esterni: in fondo, i quinti erano due calciatori dalle caratteristiche molto offensive. Ma non siamo riusciti ad innescarli. Una sola volta nel primo tempo, appena un po’ di più nella ripresa. Ho preferito far giocare Marras e Rolando sul loro piede forte in modo che potessero crossare per gli attaccanti o per gli inserimenti dei centrocampisti. Purtroppo, il match ha preso una piega diversa. Tuttavia, vedevo la squadra sul pezzo che correva e lottava. Perciò, ho ritenuto che non fosse necessario cambiare assetto e magari rompere l’equilibrio che si era creato. Piuttosto, continuiamo a subire troppe reti su calcio piazzato: è un fondamentale che dobbiamo correggere». Nonostante il capitombolo costi carissimo sulla classifica, all’orizzonte non sembrano esserci nuovi provvedimenti. La squadra dovrebbe tornare a lavorare martedì prossimo, in sede. Per preparare il match di domenica prossima contro il Palermo. «Non è che ogni volta che si perde un match bisogna andare in ritiro», puntualizza Carrera. «Certe scelte sono state fatte per altri motivi. Qui non c’è da punire nessuno: non c’entra niente. Torneremo ad allenarci regolarmente. Il campionato non è finito ed i playoff sono tutti da giocare. Dobbiamo lavorare per questo, non abbiamo alternative».