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La cultura si ribella a guerre e genocidi

 
Alice Scolamacchia

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Alice Scolamacchia

La cultura si ribella a guerre e genocidi

Martedì 23 Settembre 2025, 16:42

Daniela Mazzucca, presidente della Fondazione Di Vagno, non ha dubbi su questa XXI edizione di Lectorinfabula: il tema scelto per il 2025, “L’orizzonte dell’umanità”, è quello più adatto al periodo attuale, soprattutto per ciò che sta accadendo a Gaza, “Un vero e proprio genocidio.” Un argomento contingente, quindi, perché: «L’orizzonte dell’umanità, sia che si intenda umanità come insieme degli uomini e delle donne, sia che si intenda come caratteristica, come aggettivo dell’umano, non può essere trascurato, non si può non parlarne soprattutto in questi tempi così bui. Abbiamo fatto questa scelta per riprendere il filo della riflessione sui cambiamenti che il nostro mondo sta avendo; eravamo molto colpiti dalle tecnologie, e adesso siamo molto colpiti dalla guerra. Anche per questo, con un’anteprima di Lector, abbiamo organizzato un panel con Atef Abu Saif, ex Ministro della Cultura in Palestina, che ci è venuto a presentare il suo libro il 12 settembre, Diario di un genocidio: 60 giorni sotto le bombe a Gaza, che è potentissimo». Attenti all’attualità, quindi, ma anche a tutto ciò che una manifestazione come Lectorinfabula rappresenta per il territorio. «Quest’anno abbiamo diverse novità, una alla quale tengo particolarmente, che per noi rappresenta un passo importante, è quella di aver finalmente realizzato ciò a cui stavamo lavorando da tempo: la diffusione di Lector sul territorio. Abbiamo anche incrementato la nostra mobilità, che già esisteva in parte, con alcune scuole del circondario di Conversano. Crescono i nostri numeri, quindi, e oltre alla città in cui Lector ha mosso i primi passi, saremo presenti anche su Bari, Castellana Grotte, Putignano, Rutigliano e Turi. A loro vanno aggiunti anche i Comuni che ospiteranno gli autori e le autrici di Lectorinfabula nelle loro scuole o che raggiungeranno Conversano con i loro studenti e le loro studentesse per poter partecipare all’edizione 2025: Modugno, Monopoli, Noicattaro e Polignano a Mare. Avremo i nostri appuntamenti serali, le nostre presentazioni, i panel, i laboratori per i bambini la mattina e il pomeriggio. Tanti i luoghi coinvolti: i presidii culturali, le biblioteche, i musei, i giardini, le piazze. Siamo un po’ usciti dalle mura della fondazione, ed era l’obiettivo che volevamo raggiungere». C’è un programma molto articolato anche per questa edizione: come ci siete arrivati? «Il nostro è sempre stato un lavoro di squadra e continua ad esserlo. Il programma è stato costruito insieme, con un gruppo rodato danni, con il nostro comitato scientifico, e anche sentendo i desideri e le esigenze di tutti coloro che lavorano per Lector. Abbiamo ascoltato le associazioni con cui lavoriamo, i sindaci, gli assessori, gli amministratori, e abbiamo definito ogni appuntamento sempre tenendo conto del coinvolgimento di tutte le parti e del rapporto che abbiamo instaurato con le realtà del territorio». C’è qualche altra novità importante? «Ci sono delle conferme: una partecipazione sempre molto attiva e ancora più consolidata sia per la scuola di reportage narrativo dedicata ad Alessandro Leogrande, indirizzata soprattutto alle generazioni più giovani, perché possano arricchire le loro competenze e conoscenze, interpellando la storia per indagare e descrivere il presente, con un intenso lavoro sul tema del reportage narrativo e dell’inchiesta sociale; e sia per Libex, che è il nostro centro per la satira politica e la informazione. C’è anche la presenza continua del “Piacere di Lavorare”, che è un’altra startup, uno spin-off della fondazione. E, ancora, ci sono riflessioni sulla democrazia, a cominciare dall’apertura che abbiamo affidato ad Ezio Mauro, e c’è Carlo Galli, che parla della fine della democrazia o della crisi delle democrazie. C’è anche un’altra lettura della democrazia: quella di Mario Ricciardi, studioso di sociologia dell’industria, con il quale ragioneremo sulle possibili sfaccettature delle crisi della democrazia». Ci sono anche degli spazi dedicati alla storia. «Abbiamo una riflessione e un ricordo di Anna Kuliscioff, a cent’anni dalla sua morte. Una figura particolare e, come è stato fatto lo scorso anno per Giacomo Matteotti, cerchiamo di lavorare sulla persona, oltre che sul ruolo avuto, sicuramente importantissimo, per dare la misura anche di come alcuni personaggi sono stati nel profondo. Per Kuliscioff lo facciamo sia in un dialogo con Fiorenza Tarricone, studiosa del socialismo e, in un altro panel nelle scuole, con Marina Cattaneo, vicepresidente della Fondazione Anna Kuliscioff. Approfondiremo la figura di Francesco Fancello, che era un giornalista e un politico, dirigente del Partito d’azione, prima imprigionato e poi confinato a Ponza e Ventotene tra la fine del 1935 e l’agosto 1943. Lo raccontiamo tramite una persona che lo ha conosciuto molto bene, Alfredo Martini, e con il nostro archivista capo Leonardo Musci. Questo genere di racconti li abbiamo già provati, e abbiamo visto che i ragazzi di fronte a storie spiegate e raccontate nella maniera giusta, rimangono affascinati dalla storia»

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