Dopo anni di richieste, proteste e tragedie, qualcosa finalmente si muove sulla Statale 100, tristemente ribattezzata “la strada della morte”. Oggi è stato compiuto il passo concreto verso l’ampliamento dell’arteria: è partita la procedura espropriativa per l’allargamento a quattro corsie del tratto compreso tra Gioia del Colle e il bivio di San Basilio (Mottola), dove è prevista una rotatoria.
A dare l’annuncio è stato Vanni Caragnano, presidente del comitato “Strade Sicure”, che da tempo si batte per la messa in sicurezza di questa strada. «Al rientro della pausa estiva – ha dichiarato Caragnano – sono iniziate ufficialmente le notifiche degli avvisi di esproprio ai proprietari dei terreni interessati. È il primo atto formale che avvia un percorso atteso da decenni».
L’allargamento della Statale 100 è stato riconosciuto come provvedimento prioritario, alla luce dei numerosi incidenti, molti dei quali mortali, che hanno segnato questa strada. Si tratta di un tratto di circa 22 chilometri, tra il termine dell’attuale carreggiata a quattro corsie (al confine tra la provincia di Bari e quella di Taranto), e lo svincolo per Palagiano, passando per la famigerata galleria “Mauro”, ritenuta tanto inutile quanto pericolosa. L’opera si inserisce in un piano più ampio che comprende anche la realizzazione delle rampe di collegamento tra l’autostrada A14 e la strada Statale Appia (SS7), in territorio di Palagiano. Un intervento che dovrebbe completare finalmente il collegamento diretto tra l’A14 e Taranto attraverso la SS 106dir. Decisivo, secondo Caragnano, è stato l’avvicendamento, lo scorso luglio, alla guida della Struttura Territoriale di Anas Puglia, ora affidata all’ing. Francesco Ruocco. Il nuovo direttore ha immediatamente dato impulso ai due interventi considerati strategici: l’allargamento della SS100 e la realizzazione delle rampe.
«Siamo fieri di esserci spesi con determinazione – ha aggiunto Caragnano – e continueremo a vigilare e a sollecitare lo sviluppo delle opere. L’obiettivo è uno solo: salvaguardare vite umane». Nei giorni scorsi, anche il consigliere regionale Antonio Scalera aveva incontrato Ruocco per sollecitare la ripresa delle procedure. Il clima sembra finalmente essere quello della concretezza, dopo anni di immobilismo che hanno avuto conseguenze drammatiche. Oggi, con l’avvio delle notifiche di esproprio, si apre una fase decisiva. Ma resta ancora tanta strada da fare, sia in senso metaforico che letterale. Il territorio aspetta risposte rapide e interventi concreti. La speranza è che la “strada della morte” diventi, presto, solo un brutto ricordo.