Il pm Alessio Marangelli ha chiuso le indagini a carico di 21 foggiani e sanseveresi accusati a vario titolo di associazione per delinquere, del furto di una trentina di veicoli rubati in tre mesi in varie regioni d’Italia e portati a San Severo dove venivano smontati per rivenderne le singole componenti. Lo scorso 25 agosto il blitz quando quando il gip in parziale accoglimento delle richieste della Procura firmò 20 ordinanze eseguite dai carabinieri: 7 in carcere, 4 ai domiciliari, 9 obblighi di dimora. Dopo la notifica dell’avviso di conclusione indagini, i difensori avranno 20 giorni per sollecitare eventualmente nuove investigazioni, depositare memorie difensive, chiedere d’essere interrogati. Poi il pm deciderà per chi chiedere al gup il rinvio a giudizio.
Sono 46 i capi d’imputazione contestati: 2 associazioni per delinquere (ma il gip rigettò la richiesta d’arresto ritenendo insufficienti gli indizi); 32 furti e 4 tentativi di furto tra luglio e settembre 2024 nel Foggiano, Bat, Barese, Molise, Marche, Abruzzo e Campania; 2 ricettazioni; 4 riciclaggi; 1 possesso di pistola; 1 tentativo di estorsione da 7mila euro per restituire una macchina rubata a Pescara. L’accusa poggia essenzialmente su intercettazioni. L’inchiesta coinvolge anche tre ragazzi la cui posizione è al vaglio della Procura competente presso il Tribunale per i minori di Bari.
I 21 indagati sono Samuel Pio Annecchini, 22 anni, Foggia; Valentino Bondelmonte (36), San Severo; Simone Bruno (21), Foggia; Giovanni Caposeno (38), San Severo; Orlando Carlomagno (41), Deliceto; Giuseppe Castriotta (22), Foggia; Vincenzo Castriotta (21), Foggia; Mario Coda (33), Foggia; Antonio Colio (27), Torremaggiore; Michele Luciano De Cato (20), Apricena; Rocco Di Tullo (52), Foggia; Serhiy Fedorchuk (21), ucraino residente a San Severo; Gianluca Gallo (33), San Severo; Iulian Viorel Galan (20), romeno residente a Foggia; Matteo Giotti (45), San Severo; Danila La Contana (39), Foggia; Michele Lombardi (26), San Severo; Michele Martino (45), Foggia; Mario Mazzeo (36), San Severo; Francesco Paolo Paoletti (27), Foggia; Vincenzo Ricciardi (63), Foggia.
Fu intercettando in carcere Colio gestore di una autodemolizione alle porte di San Severo; e Mario Mazzeo, entrambi già arrestati nell’analogo blitz Luxury del 15 febbraio 2024 con l’esecuzione di 19 ordinanza cautelari, che il raggio delle indagini si ampliò per fotografare “uno dei fenomeni criminali più diffusi e remunerativi nel Foggiano: il mercato illecito di auto, ricambi e componenti di mezzi rubati in Capitanata e altre regioni”, scrisse il gip che firmò le 20 ordinanze cautelari.
Secondo la Procura due distinti gruppi si dedicarono al ricco business, come emerge dall’avviso di conclusione indagini in cui si ipotizza a carico di 14 persone l’associazione per delinquere. Il primo sarebbe composto da 10 indiziati: Gallo, Carlomagno, i 2 Castriotta, Galan, Coda, Simone, Martino, Annecchini e Paoletti; a Gallo viene attribuito il ruolo di “promotore e organizzatore dell’associazione: individuava i mezzi da reperire, fornendo mezzi e la strumentazione necessaria ai furti, aiutando gli altri associati nei momenti di difficoltà, svolgendo un ruolo operativo, conducendo trattative per la cessione della refurtiva, provvedendo alla spartizione degli utili”. Della seconda presunta associazione per delinquere farebbero parte in 4: Mazzeo cui viene contestato il ruolo di promotore e capo con gli stessi compiti attribuiti al… collega Gallo; presunti complici sarebbero La Contana, Lombardi e l’ucraino Fedorchuk.
“Le nuove indagini avviate dopo l’operazione Luxury” rimarcò il gip nell’ordinanza cautelare di agosto “oltre che sul fenomeno dei furti si concentrarono su attività apparentemente lecite di officine meccaniche e autodemolizioni contigue ai ladri d’auto. Tra queste in primis c’era l’area destinata a demolizione abusiva gestita da Colio, dove avvenivano sia l’occultamento e lo smontaggio dei veicoli da destinare alla rivendita come pezzi di ricambio; sia le operazioni per ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa dei mezzi attraverso punzonature, smerigliature di telai, modifica e cambi delle targhe”. A fronte dei 46 capi d’accusa complessivamente contestati dal pm, Colio risponde di un’unica accusa: la ricettazione di 26 tra furgoni, autocarri, scocche, motori, paraurti, cassetti portaoggetti, targhe, cabine di guida rubati tra Foggia, Lucera, Torremaggiore, San Nicandro Garganico, Pescara, Benevento, Termoli, Andria e in provincia di Chieti e di Campobasso.