Martedì 23 Settembre 2025 | 14:52

Asl, 32 idonei alla nomina di direttore generale: si va verso 5 conferme, spunta D'Addario

 
massimiliano scagliarini

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massimiliano scagliarini

Asl, 32 idonei alla nomina di direttore generale: si va verso 5 conferme, spunta D'Addario

I candidati iniziali erano circa 75, compresi tre direttori provenienti da fuori regione e diversi dirigenti che provengono dal mondo della sanità privata o da altri mondi (formazione, appalti)

Martedì 23 Settembre 2025, 12:03

12:38

Gli idonei alla nomina di direttore generale nelle sei aziende sanitarie scadute sono 32. Ma molto probabilmente la new entry sarà solo una, almeno se – come pare – il governatore uscente Michele Emiliano procederà ai rinnovi entro il 30 settembre, data di scadenza dei commissariamenti disposti a febbraio con la conferma provvisoria di quattro sui cinque manager uscenti.

La commissione di valutazione presieduta da Piero De Nicolo (componenti Andrea Piccioli dell’Iss e Francesco Enrichens del ministero della Salute) ha terminato i lavori la scorsa settimana. I candidati iniziali erano circa 75, compresi tre direttori provenienti da fuori regione e diversi dirigenti che provengono dal mondo della sanità privata o da altri mondi (formazione, appalti). Dopo i colloqui di inizio mese i commissari hanno trasmesso a Emiliano una «griglia» che indica i nomi dei candidati ritenuti idonei anche se non tutti hanno fatto domanda per tutte le aziende. Nell’elenco ci sono tutti gli uscenti ovvero Alessandro Delle Donne (Oncologico di Bari), Gregorio Colacicco (Asl Taranto), Tiziana Dimatteo (Asl Bat), più Giuseppe Pasqualone (Riuniti di Foggia) che a inizio 2025 ha esercitato il diritto di ripensamento: si era dimesso per andare nel privato ed è poi tornato come commissario di se stesso. Idoneo anche Tommaso Stallone (Irccs Castellana), che però non potrà tornare al suo vecchio posto (infatti il commissario in carica a Castellana è Luigi Fruscio) avendo fatto due mandati. Ci sono poi varie conferme di idoneità per i dg in carica (ad esempio Fruscio della Asl Bari, Giovanni Migliore dell’Aress, Antonio Sanguedolce del Policlinico, Antonio Nigri della Asl Foggia, Maurizio De Nuccio della Asl Brindisi) e alcune new entry: Michelangelo Armenise, direttore amministrativo alla Asl Foggia, Alessandro Scelzi, direttore sanitario della Asl Bat e Fabrizio D’Addario, amministratore unico della Sanitaservice di Bari e fedelissimo di Emiliano, ritornato in pista dopo la sentenza con cui la Corte d’appello di Bari ha cancellato la condanna che lo metteva fuori dai giochi.

Uno dei motivi per i quali Emiliano potrebbe provvedere subito ai rinnovi è legata alla conferma di Colacicco, che dal 2 ottobre (quando compirà 68 anni) non sarà più nominabile. Se questa sarà la decisione, allora è altrettanto probabile che verranno rinnovati anche Delle Donne, Di Matteo e Pasqualone. A Castellana potrebbero andare D’Addario o Armenise, oppure Delle Donne (e allora uno degli altri due nuovi arriverebbe all’Irccs di Bari).

Nell’ipotesi - che viene al momento ritenuta residuale - di una mancata conferma di Colacicco, potrebbe esserci invece una rotazione che porrebbe qualche problema politico in più. A quel punto sarebbe impossibile fare previsioni: uno schema abbastanza plausibile vedrebbe la conferma per Di Matteo, Delle Donne (o Nigri) ai Riuniti di Foggia, Pasqualone a Taranto, D’Addario e Armenise (o Delle Donne) ai due Irccs.

La scelta dei direttori generali delle Asl è un atto politico, anche se nell’ultimo decennio le norme l’hanno inquadrata in un contesto che mira ad accertare il possesso dei requisiti. Ma anche questo spiega solo in parte perché la gran parte dei direttori generali in carica abbiano scelto di sottoporsi a valutazione, pur non essendo interessati alla nomina. Il motivo sta nel fatto che, in base a un’interpretazione ormai accettata anche in Puglia, l’idoneità non scade ma vale per (almeno) due anni. In quell’arco di tempo, teoricamente, il presidente della Regione potrebbe utilizzare la lista per nuove nomine. E infatti ieri la giunta ha nominato il nuovo direttore dell’Adisu, Pietro Netti, in sostituzione di Vincenzo Melilli che si è dimesso a luglio, senza fare una nuova procedura selettiva: il nuovo direttore (47 anni, di Conversano, dirigente dell’Usr) era nell’elenco degli idonei dello scorso anno.

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