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L'assalto al cielo, pagina dopo pagina le biografie e i testi amati

 
enzo verrengia

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Tutti contro Elon Musk, ma Twitter ha bisogno di un visionario dirompente

Elon Musk potrebbe iscriversi nella galleria di personalità odierne cui spesso vengono attribuite le parvenze degli avversari di James Bond, da George Soros a Bill Gates, passando immancabilmente per Steve Jobs

Lunedì 20 Gennaio 2025, 12:37

14:36

Elon Musk potrebbe iscriversi nella galleria di personalità odierne cui spesso vengono attribuite le parvenze degli avversari di James Bond, da George Soros a Bill Gates, passando immancabilmente per Steve Jobs. Bersagli ricorrenti di complottisti e simili. Ma lui va oltre, in quanto fautore di risorse che catapultano le tecnologie più avanzate su un piano di iperrealtà. Processo che si arricchisce di un’epopea a flusso continuo e accelerato. Vedasi la ventilata possibilità che Musk acquisisca TikTok.

Scrive di lui Nicolò Porcelluzzi su Prismo: «È uno che vuole colonizzare l’universo». Sembra l’avverarsi della definizione che ne diede a sua tempo la madre, la modella sudafricana Maye Haldeman: «Signori, mio figlio è un genio». Per quanto, i docenti del ragazzo replicano seccamente: «Signora, è quello che pensano tutti i genitori dei propri figli, non si preoccupi». Saranno smentiti dalle vicende successive.

Tanto che nessuno, forse, più di lui può vantare una bibliografia così ampia, che lo tallona in diretta, non come figura postuma.

Elon Musk (Mondadori) è il titolo lapidario della monumentale biografia che gli dedica Walter Isaacson. Quest’ultimo la approfondisce mediante un’indagine documentata sui trascorsi del personaggio, a partire dal rapporto nefasto con il padre, Errol, ingegnere non certo inappuntabile. Quindi le angherie e gli attacchi fisici subiti dai compagni di scuola. Verrebbe da citare il Nietzsche di Così parlò Zarathustra: «Ciò che non mi uccide mi rende più forte». Infatti l’ascesa successiva di Musk sarà irresistibile.

L’uomo che vuole risolvere il futuro. Critica ideologica di Elon Musk (Bollati Boringhieri) è un saggio di Fabio Chiusi che vira sulla deriva sociale dell’impatto generato dal tycoon. Emblematico questo stralcio: «Nessuna soluzione tecnologica guiderà perfettamente lo sviluppo della civiltà umana, consentendo di predirlo scientificamente. Non c’è risposta giusta a un problema posto nei termini errati»

In Elon Musk. Tesla, SpaceX e la sfida per un futuro fantastico (Hoepli) Ashlee Vance compie una rassegna molto ampia e variegata non solo sul protagonista del volume, ma anche sull’influenza delle sue concezioni e risultanze imprenditoriali nel mondo del capitalismo avanzato. Dopo di lui il diluvio, sì, sennonché si tratta di una tempesta perfetta con la quale chi voglia affrontare le sfide del mercato non può fare a meno di confrontarsi. Quelle di Musk non sono soltanto innovazioni, trovate, sorprese, bensì direzioni verso le quali muoversi irreversibilmente.

A questa carrellata di titoli, bisogna aggiungere i consigli di lettura dello stesso Musk, che non devono sorprendere per gli evidenti contenuti escapisti. Ai primi posti si trova Aspettando Godot, di Samuel Beckett. Vale la pena di ricordare la trama di questo capolavoro del teatro dell’assurdo, apparso dapprima in francese e poi riscritto in inglese dallo stesso drammaturgo. Vladimiro ed Estragone, detti Idi e Gogo, attendono lungo una strada di campagna l’arrivo di un ermetico Signor Godot, che non si farà mai vedere. L’esistenza, insomma, scorre nella prospettiva di un avvenire destinano a sfuggire di continuo, al pari della curva dell’orizzonte. Singolare che possa piacere a uno capace di raggiungere e superare quel limite perennemente in fuga. O forse no. Magari è l’equivalente del monito di Jobs ad avere sempre fame, cioè voglia di andare avanti.

Dopodiché Musk consiglia due pietre miliari della fantascienza: Dune, di Frank Herbert, e Fondazione, di Isaac Asimov. In entrambi i casi i lettori si trovano dinanzi a esempi titanici di mitopoiesi. Dune è un pianeta che perde ogni connotato astronomico per divenire attrattore caotico di guerre, avventure ed esseri che affiorano e spariscono dalle pagine della saga. La trilogia della Fondazione di Asimov eleva la space opera a metafora di ogni parabola storica. Specie quella narrata da Edward Gibbon in Storia della decadenza e caduta dell’Impero romano.

Che proprio Elon Musk vi ravveda una proiezione di quello che incombe su un’era, quella presente, che cova notori risvolti apocalittici?

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