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26 Marzo 2018
POTENZA - Quindici misure cautelari (tra cui 8 arresti, 5 divieti di dimora e due interdizioni dalla professione medica, tra cui un neuropsichiatra) eseguite dai Carabinieri del Nas nell’ambito dell’operazione sui «ripetuti e violenti» maltrattamenti su disabili commessi nella struttura riabilitativa dei «Padri Trinitari» di Venosa (Potenza). Calci, pugni, schiaffi e «trascinamenti a terra» per essere trasferiti dal corridoio alle stanze: è «l'inaccettabile e penoso sistema di vita quotidiano» che hanno dovuto subire alcuni ospiti di una struttura riabilitativa di Venosa (Potenza), interrotto stamani dai Carabinieri del Nas. Uno dei divieti di dimora - da Venosa e da Bernalda (Matera) - è stato notificato a padre Angelo Cipollone, dei Padri Trinitari, direttore e legale rappresentante dell’Istituto medico psico-socio pedagogico «Ada Ceschin Pilone».
Le indagini sono cominciate dopo la denuncia della madre di un paziente. Dopo aver notato «ematomi e graffi» sul corpo del figlio, la donna si era rivolta al personale dell’istituto di riabilitazione, ricevendo in risposta «sempre spiegazioni evasive e di comodo». I dettagli dell’operazione sono stati forniti stamani in una conferenza stampa negli uffici della Procura della Repubblica alla quale hanno partecipato il Procuratore capo facente funzioni, Francesco Basentini, il pm Vincenzo Lanni, il comandante del Nas di Napoli, tenente colonnello Vincenzo Maresca, e il comandante del Nas di Potenza, capitano Carmelo Marra.
Anche la mancanza di qualificazione professionale degli educatori e la conseguente «riabilitazione invisibile» - accertata da consulenze tecniche eseguite da psicologi e psichiatri pure attraverso test ai pazienti - sono al centro delle indagini cominciate nel novembre del 2016 e andate avanti per diversi mesi con intercettazioni audio-video e telefoniche. E nelle immagini esaminate dagli investigatori, oltre ai maltrattamenti, è stata notata anche la «deliberata indifferenza e trascuratezza» degli educatori rispetto agli «elementari bisogni assistenziali affettivi e riabilitativi dei pazienti»: in un caso, ad esempio, due degli arrestati stavano giocando a carte dando le spalle ai pazienti.
GLI ARRESTATI, I CONFINATI E GLI INTERDETTI - Le otto persone raggiunta da provvedimento cautelare sono Giovanni Adorno, Bartolomeo Genosa, Salvatore Marilli, Michele Mollica (assistenti ai disabili) e Vincenzo Briscese, Filippo D’Argenzio, Sergio Di Tria e Rocco Divietri (educatori). Il divieto di dimora nel comune di Venosa è stato disposto nei confronti di Gerardo Antonio Pepe (coordinatore degli educatori e degli assistenti disabili) e degli educatori Sebastiano Paradiso, Michele Pugliese e Donato Santoliquido. Per padre Angelo Cipollone il divieto di dimora invece riguarda Venosa e Bernalda (Matera), l’altro comune lucano dove i Padri Trinitari gestiscono un altro centro riabilitativo.
COINVOLTO ANCHE UN EX PAZIENTE - Era stato in cura nell’Istituto dei Padri trinitari di Venosa (Potenza) - convenzionato con il Sistema sanitario nazionale - e poi era stato assunto per l'assistenza ai disabili con problemi psichici (in totale 140, molti dei quali affetti dalla sindrome di Down e da autismo): oggi è stato arrestato e posto ai domiciliari (insieme ad altre persone) nell’ambito dell’inchiesta «Riabilitazione invisibile» coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotta dei Carabinieri del Nas.
MEDICI NON SEGNALAVANO GLI INVII AL PRONTO SOCCORSO - «Negli anni» i due medici presenti nell’Istituto dei Padri Trinitari di Venosa (Potenza) hanno «omesso di registrare l’invio al pronto soccorso di alcuni pazienti per ferite lacero-contuse varie e traumi cranici». E' quanto emerso da 22 cartelle cliniche e diari clinici sequestrati dai Nas.
Nei confronti dei due medici - Michele Germano (neuropsichiatra infantile) e Francesco Mango (chirurgo specializzato in psicologia clinica) - è stata emessa la misura cautelare della sospensione ed interdizione dalla professione medica.
ANCHE FALSITA' IDEOLOGICA TRA LE ACCUSE - Concorso in maltrattamenti, falsità ideologica ed omissione di atti d’ufficio: sono le accuse, a vario titolo, per le 15 persone indagate nell’ambito dell’operazione «Riabilitazione invisibile»-
Per Padre Angelo Cipollone - direttore dell’Istituto Istituto medico psico-socio pedagogico «Ada Ceschin Pilone», conosciuto in Basilicata e nelle altre regioni del Sud da cui proviene la maggior parte dei pazienti disabili come Istituto dei Padri Trinitari - il divieto di dimora a Venosa e Bernalda (Matera) è stato emesso a causa di «una condotta omissiva» rispetto a «una serie continua di maltrattamenti» che avvenivano anche negli spazi condivisi.
Secondo gli investigatori, inoltre, nell’Istituto venosino c'era la «totale assenza di attività ludico-ricreative-riabilitative con completo disinteresse da parte del personale dipendente», limitandosi «a una mera guardiania».
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