di ANNADELIA TURI
Stilare la lista degli invitati senza dimenticare nessuno, scegliere la sala, il menù appropriato, la musica, o meglio il genere di musica, l’animazione, la torta. E l’abito, non meno importante rispetto a tutto il resto, soprattutto per le femminucce, a prescindere dal saio, talvolta imposto dalla parrocchia di appartenenza.
La prima comunione è considerato un vero evento per le famiglie baresi, da organizzare alla perfezione, senza tralasciare alcun dettaglio. Si comincia a pensare alla location almeno cinque mesi prima individuando una data approssimativa poiché i parroci, generalmente, non comunicano le date delle liturgie con largo anticipo. E allora i genitori, per non rischiare, prenotano la sala senza sapere la domenica esatta nella quale il bambino riceverà la prima comunione.
E se la prenotazione dovesse finire in una domenica diversa da quella stabilita per la liturgia? Poco importa, l’essenziale è organizzare una mega festa!
Le cifre sono da capogiro: i menù raggiungono prezzi fino a 160 euro a persona. Anche quest’anno non mancano novità e tendenze. A spiegarle Luca D’Alessandro, organizzatore di eventi. «Quando ci si approccia a una prima comunione – spiega l’esperto – molta gente la vede come un grande evento da organizzare. Quando le chiese si attardano a comunicare le date delle comunioni le mamme vanno in panico e, in alcuni casi, piangono al telefono quando apprendono che la sala è già occupata. Tuttavia le richieste sono eterogenee e cambiamo a seconda delle tradizioni familiari».
«Perché due sono le tendenze di massima per coloro che decidono di festeggiare in una sala – spiega D’Alessandro – o si sceglie una festa con la musica e il pranzo, assimilabile al concetto di matrimonio, in una sala comune (occupata anche da altri eventi in contemporanea), o si preferisce una sala privata, per evitare interferenze di qualsiasi genere, ed è l’opzione prediletta da una clientela più riservata. Infine ci sono coloro che preferiscono festeggiare in casa come ai vecchi tempi».
Generalmente chi predilige la sala privata tende a spendere meno rispetto a coloro che scelgono quella comune. Come ogni festa che si rispetti non devono mancare musica, torta e dolci. Su quest’ultimo aspetto la novità di quest’anno è caratterizzata dallo «sweet table», ovvero il buffet dei dolci all’americana con i tipici «cupcakes» statunitensi: un servizio che può costare anche fino a 1000 euro. Infine l’ultima novità che sta andando di moda: i genitori decidono di prenotare la stessa sala, sempre se gradita al piccolo, per dare la possibilità agli amichetti festeggiati di trascorrere la festa insieme.
Capitolo a parte meritano gli abiti. Pizzi, merletti, ricami e tulle restano intramontabili per le bambine, smoking, invece, per i maschietti. Anche per la scelta dell’abito le mamme cominciano ad andare in giro per negozi già a partire da fine dicembre. Il prezzo dei vestiti varia da 250 euro a 500, senza alcune distinzione di ceto sociale. In alternativa per il bambino si può optare anche per una giacca elegante e un jeans, sportivo ma costoso.