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Tangenti ed escort, sequestro
per evasione a società di rifiuti

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

carabinieri

Provvedimento da 600mila euro per Reteservizi, impresa attorno alla quale ruoterebbe un giro di mazzette

Mercoledì 25 Ottobre 2017, 09:27

26 Ottobre 2017, 17:30

Con l’accusa di aver nascosto al fisco imponibili per 2 milioni di euro ed evaso l’Iva per oltre 600mila euro, la Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni e disponibilità finanziarie per 370mila euro nei confronti della società di raccolta e smaltimento di rifiuti 'Reteservizi Srl'. Si tratta dell’impresa attorno alla quale - secondo l’accusa - ruota il giro di tangenti agli amministratori pubblici nel settore degli appalti che due giorni fa ha portato a 12 arresti, tra cui quattro amministratori pubblici, due sindaci del Brindisino (Villa Castelli e Torchiarolo) e due vicesindaci, uno sempre del Brindisino e l'altro di Poggiorsini, nel Barese.

La Guardia di finanza di Ostuni (Brindisi) ha eseguito una verifica fiscale sull'azienda ed ha rilevato che gli amministratori hanno evaso le imposte. Sono indagate 3 persone per reati tributari compiuti attraverso la presentazione di dichiarazioni fraudolente alterate sia dall’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti sia mediante l’occultamento di documenti contabili.
A carico delle tre persone indagate è stato emesso dal gip di Brindisi il provvedimento di sequestro per equivalente: i sigilli sono stati apposti a disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di oltre 60mila euro e a 15 automezzi, strumentali all’attività di impresa, per un valore complessivo di oltre 310 mila euro.

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