Deve rimanere nella coscienza collettiva che questa è una emergenza di portata unica al mondo. Che la Regione non ha il rango di uno Stato e sta lavorando con risorse e mezzi legislativi adeguati alla sua dimensione, ma non sono risolutivi. Il caso, quindi, deve essere portato sempre più all’attenzione nazionale con strumenti eccezionali da un punto di vista soprattutto finanziario». Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Leo Di Gioia, parlando con i cronisti a Bari a margine di una conferenza stampa sull'iscrizione della 'Piana degli oliveti monumentali di Puglià nel registro dei paesaggi rurali di interesse storico.
«La Puglia - ha ribadito l’assessore - sta facendo il proprio lavoro con dignità, orgoglio, e con la consapevolezza che quei luoghi, in particolare il Salento, devono avere risposte rapide». «Stiamo facendo una sorta di Psr (Piano di sviluppo rurale) dedicato - ha spiegato - sapendo che al ministero dobbiamo chiedere risorse aggiuntive in questo senso. Perché non è il Psr lo strumento per gli eventi eccezionali». «E' una situazione complessa, ci sono territori che soffrono - ha concluso - ma la Regione c'è».
«Siamo prossimi all’ottenimento del diritto al reimpianto» ha aggiunto Di Gioia, a proposito del rinvio della decisione, da parte dell’Ue, sulla modifica delle misure di contrasto al batterio che sta essiccando gli alberi tipici del Salento. L'assessore ha spiegato che il rinvio «è stato tecnico» e "contiamo che a ottobre si porti a termine questo particolare procedimento» che è «una prima visione di futuro che si concretizza».
«Il reimpianto - ha spiegato - significa riguardare alla produttività dei luoghi che oggi sono impoveriti della propria potenzialità». L’assessore ha precisato che «bisognerà reimpiantare ciò che ha potenzialmente possibilità di rimanere in vita», ma si tratta di «un passo avanti che, abbinato al pagamento delle attività relative alla calamità, rappresenta quello che più di tutto sta a cuore ai nostri agricoltori». "Sulla calamità - ha sottolineato Di Gioia - ormai il portale informatico è attivo» e «quindi ci sono le condizioni per dare gli 11 milioni di euro che abbiamo già, e per pianificare la distribuzione di quelli che con il ministero otterremo già nei prossimi mesi e quando verrà conclamata la calamità anche per gli anni successivi al 2014».
Quanto alle altre misure per il contrasto alla Xylella, l'assessore ha elencato «quelle per la prevenzione che vanno dalle buone pratiche agronomiche che noi imponiamo alle amministrazioni pubbliche e ai proprietari privati. E quelle facoltative ma che riteniamo di poter finanziare all’interno del Psr (Piano di sviluppo rurale) come strutture specifiche a tutela degli alberi, soprattutto monumentali». «Si pensa ad esempio - ha concluso - agli incappucciamenti preventivi».