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Londra, terroristi investono e accoltellano gente
in centro: 7 morti, 48 feriti. May: «Ora basta»

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

Londra,  spari e accoltellamentidue attacchi: morti. «E' terrorismo»

Gli attentatori (tre) sono stati uccisi dalla Polizia. Dopo aver investito la gente hanno aggredito passanti con i coltelli

Domenica 04 Giugno 2017, 02:15

05 Giugno 2017, 09:54

LONDRA - Terrore nel centro di Londra nel nome di «Allah» e sangue sulle elezioni in Gran Bretagna, a soli 4 giorni dal voto dell’8 giugno. Un duplice attacco coordinato è stato condotto nella notte nel cuore della capitale del Regno: dapprima su London Bridge, ponte simbolo della città, dove un pulmino ha investito diversi pedoni e ne sono poi usciti tre aggressori che hanno accoltellato altri passanti, provando anche a sgozzarli, secondo il racconto dei testimoni; quindi nella zona di Borough Market, dove vi è stato un secondo attacco all’arma bianca.

Il bilancio è di sette morti e 48 i feriti, 36 dei quali ricoverati in ospedale, 21 in gravi condizioni. Il movente del terrorismo, evocato inizialmente come "potenziale» dalla premier Theresa May, è stato in seguito confermato da Scotland Yard, che invece ha poi escluso qualunque collegamento con un terzo «incidente» - pure un accoltellamento - nell’area di Vauxhall.

La sequenza si è consumata in pochi minuti, a neppure due settimane di distanza dell’atroce attentato suicida commesso alla Manchester Arena il 22 maggio, dove Salman Abedi, giovane britannico figlio di ex rifugiati politici libici anti-Gheddafi, si era fatto esplodere fra la folla che usciva dal concerto di Ariana Grande - fra cui molti giovanissimi - causando 22 morti e circa 120 feriti. E a pochi mesi da un episodio molto più simile avvenuto sempre a Londra, nella zona di un altro celebre ponte cittadino, Westminster Bridge, quando un uomo si è lanciato alla guida di un Suv su un gruppo di pedoni, provocando la morte di 5 di loro, per poi scendere dalla vettura e accoltellare a morte un poliziotto all’ingresso dell’adiacente palazzo del parlamento prima d’esser ucciso da un agente armato.

Se in quel caso l’attacco si era svolto in pieno giorno, stavolta è avvenuto al calar del buio, in una zona strapiena di passanti e turisti in giro di sabato sera. A London Bridge numerosi testimoni hanno visto il pullmino, un veicolo bianco, piombare ad alta velocità, attorno agli 80 chilometri all’ora, su un marciapiede e falciare almeno 5 o 6 persone. Finché dal mezzo sono saltati fuori tre ossessi, tutti uomini e armati con coltelli dalle lunghe lame (30 centimetri, stando ad alcuni racconti), e si sono scagliati a tirare fendenti. Qualcuno ha udito gridare: «Questo è per Allah».

Il panico è dilagato e l’intervento della polizia, seppure rapido, si è svolto in un clima di enorme concitazione. «Run, hide and tell» (Scappate, nascondetevi e riferite), ha twittato a un certo punto Scotland Yard rivolgendosi a chi si trovava nell’epicentro del caos. E la sensazione riferita dalla Bbc è che l’intelligence sia stata colta ancora una volta di sorpresa.

L'IDENTIKIT DI UNO DEI TERRORISTI - Un uomo sposato, con figli, dai tratti mediorientali e i modi gentili. E’ questo il primo identikit di uno dei tre terroristi che hanno seminato morte e panico a Londra. Il suo appartamento, nel quartiere periferico di Barking, è stato perquisito dalla Met Police. Dodici finora le persone arrestate in relazione all’attacco nel quale sono rimaste uccise, oltre agli aggressori, e ferite 48. Tra loro, anche quattro poliziotti tra i quali uno, che non era in servizio in quel momento ma si è subito attivato per proteggere la popolazione dagli attentatori, è stato gravemente ferito da coltellate ma non è in pericolo di vita.

«Quando è troppo è troppo, le cose devono cambiare», ha dichiarato la media britannica premier britannica Theresa May annunciando battaglia «all’estremismo islamico» e la revisione della strategia anti-terrorismo. Con un post pubblicato sul suo profilo Facebook, Boris Johnson ha ammonito «coloro che simpatizzano, o incoraggiano, o nascondono, o aiutano o favoreggiano questi assassini, in qualsiasi modo». A loro «noi diciamo quando è troppo è troppo. Il vostro tempo è scaduto. I pozzi della tolleranza si stanno svuotando», ha incalzato il ministro degli Esteri.

Tra le voci di condanna del terrorismo spicca quella d’oltremanica di Donald Trump che su Twitter fa polemica con il sindaco di Londra Sadiq Khan, reo secondo lui di sottovalutare il pericolo. «Almeno sette morti e 48 feriti in un attacco terroristico e il sindaco di Londra dice che non c'è ragione di allarmarsi!», ha twittato. E poi ha invitato «a smettere di essere politicamente corretti e occuparci della sicurezza per la nostra gente. Se non ci facciamo furbi potrà solo peggiorare».

Mentre la zona del London Bridge rimane chiusa al traffico e i londinesi cominciano a lasciare fiori per le vittime sul cancello d’ingresso della metropolitana, si apprende che fra le prime unità ad arrivare sul luogo dell’attacco c'era la 'Blue Thunder', la squadra speciale anti-terrorismo dei Sas, le teste di cuoio dell’esercito britannico. I militari sono atterrati in elicottero direttamente sul ponte della capitale e si sono lanciati alla caccia dei terroristi.

LA NOTTE DI TERRORE - L’attacco al London Bridge e al Borough Market di Londra si è svolto tutto nell’arco di otto minuti. Ecco la sequenza temporale.

* 23.07 (ora italiana) - Il servizio ambulanze di Londra viene chiamato per un incidente al London Bridge
* 23.08 - La polizia viene allertata sul fatto che un pullmino ha travolto diversi passanti sul London Bridge. Testimoni hanno raccontato del un pullmino che correva contro la folla a 80 chilometri all’ora e di diversi corpi sulla strada. Il pullmino prosegue la sua folle corsa fino alla Borough High Street e si schianta fuori dal pub Barrow Boy e Banker. Lì i tre assalitori escono fuori e iniziano ad accoltellare le persone

* 23.14 - Le ambulanze arrivano sul luogo dell’attentato
* 23.16 - La polizia arriva sul luogo dell’attentato, spara e uccide i tre terroristi fuori dal pub Wheatsheaf.

LA PREMIER MAY: QUANDO E' TROPPO E' TROPPO - «Quando è troppo è troppo, le cose devono cambiare». La premier britannica Theresa May parla dopo l'attentato terroristico al cuore di Londra annunciando battaglia «all’estremismo islamico» e la revisione della strategia anti-terrorismo. D’altronde, ricorda la premier, la Gran Bretagna è stata colpita tre volte in tre mesi e da marzo a oggi l’intelligence ha sventato altri cinque attacchi. Attentati non collegati l’uno all’latro ma che si sono «ispirati» l’uno all’altro, ha sottolineato la May parlando per la prima volta di una nuova tendenza: «il terrorismo chiama altro terrorismo». Non bisogna farsi intimidire e restare un «unico grande Regno Unito», è il messaggio ai britannici della premier che annuncia la ripresa della campagna elettorale domani e il regolare svolgimento delle elezioni giovedì 8.

Purtroppo si è aggravato il bilancio delle vittime dell’attacco a London Bridge: salgono a sette, più i tre attentatori. Mentre da fonti della Farnesina si apprende che al momento non c'è alcun italiano coinvolto, anche se, precisano, "il lavoro continua dato l’elevato numero di italiani presenti a Londra». Non c'è ancora nessuna rivendicazione, la polizia sta indagando per individuare eventuali complici dell’assalto e ha confermato che gli attentatori di Londra indossavano cinture esplosive finte con lo scopo di terrorizzare i passanti nel corso dell’attacco. In queste ore è in corso un raid della Met Police nel quartiere di Barking, nell’est di Londra. Gli agenti sono all’interno di un condominio e la zona intorno è stata transennata.

Gli attentatori indossavano delle finte cinture esplosive, come ha mostrato anche l’immagine scattata da un fotografo italiano, create appositamente simili a quella indossata da Salman Abedi nell’attacco di Manchester

Uno dei sospetti a terra con una finta cintura esplosiva

Oltre alla solidarietà dei leader di tutto il mondo è giunto dal Vaticano il messaggio di Papa Francesco che «prega per le vittime e i familiari» e auspica che lo «lo spirito doni pace al mondo intero; guarisca le piaghe della guerra e del terrorismo».

Intanto da Manchester arriva l’annuncio della polizia che il concerto in memoria delle vittime in programma questa sera allo stadio Old Trafford di cricket è confermato. L’evento renderà omaggio anche alle persone rimaste uccise nell’attentato a London Bridge. Le forze dell’ordine sottolineano tuttavia che saranno schierati più agenti del già ingente numero previsto. "Ogni persona sarà sottoposta a controlli, se potete non portate borse così da rendere più rapide le verifiche», è l’appello della polizia di Manchester.

In Italia, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha convocato per le 18 al Viminale una riunione straordinaria del Comitato Di Analisi Strategica Antiterrorismo, alla presenza dei vertici delle Forze di polizia e dei Servizi di Intelligence.

DODICI LE PERSONE ARRESTATE -  Dodici persone sono state arrestate in relazione all’attacco al London Bridge di Londra. Lo annuncia la Met Police su Twitter.

ESCLUSE AL MOMENTO VITTIME ITALIANE -  «Al momento si esclude la presenza di italiani tra le vittime dell’attentato di Londra. Continuiamo, comunque, a fare tutte le verifiche con l’Unità di crisi e con le autorità britanniche, visto che a Londra la
presenza di italiani è molto alta": lo dice il sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola, giungendo nella zona dell’attentato
di ieri.

RESTA CHIUSO LONDON BRIDGE -  Resta chiuso il London Bridge, il ponte da cui ieri sono passati gli attentatori di Londra per seminare morte e paura, ancora completamente chiuso al traffico.
Sul lato nord, presidiato da una massiccia presenza della polizia, come ha verificato l’ANSA sul posto, sono sistemate decine di telecamere dei network televisivi nazionali ed internazionali che stanno coprendo l’evento. Chiusa pure la stazione della metropolitana omonima all’inizio del ponte, che congiunge la parte sud della città con il distretto finanziario della City. Sulla cancellata d’ingresso tanta gente - arrivata chi a piedi chi in bicicletta - continua a lasciare mazzi di fiori in memoria delle vittime di quest’ultimo attacco terroristico.
Sono le uniche persone che i poliziotti, con tutti gli altri assolutamente inflessibili, lasciano avvicinare al blocco.

LA CATENA DI SOLIDARIETA' NELLA NOTTE DI LONDRA - A poche ore dall’attentato al London Bridge di Londra, su Twitter è partita una catena di solidarietà dei londinesi che offrivano la loro casa, un taxi o un autista Uber, in Gran Bretagna molto utilizzato, a chiunque si trovasse bloccato nella zona dell’attacco. Gesti di vicinanza e amicizia già visti subito dopo la strage di Manchester.
«A chiunque sia senza un posto dove andare, vi posso ospitare. Abito vicino Borough Market, non esitate a contattarmi», scriveva Julius Dein attorno all’una della scorsa notte. «Abbiamo una stanza libera a Streatham, per chiunque cerchi un posto in cui andare a Londra», era l’invito di JC Morley. «Potete stare da me a Clapham Common, vi faccio arrivare un Uber», offriva Shahinaz Nabeeh.

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