POTENZA - La ricerca scientifica è la strada che nessun Paese può permettersi di non percorrere, e gli investimenti rappresentano non solo un contrasto alle malattie, ma anche un importante risparmio futuro per la spesa sanitaria: per questo motivo è importante che i ricercatori facciano esperienza fuori dai loro confini, perché le esperienze all’estero rafforzano il bagaglio di uno scienziato, ma è cruciale che lo Stato faccia di tutto per farli tornare in Italia.
E’ questa, in sintesi, la visione del ricercatore lucano Marcello D’Amelio, professore associato di Fisiologia Umana e Neurofisiologia nell’Università Campus Bio-Medico di Roma, e coordinatore di un progetto sull'insorgenza del morbo di Alzheimer, che colpisce circa mezzo milione di persone in Italia. D’Amelio, originario di Montemilione (Potenza), ha frequentato l’Università di Bari per poi fare esperienza in altri centri di ricerca italiani e negli Stati Uniti. La ricerca condotta sull'Alzheimer riguarda una specifica area del cervello dove si produce la dopamina, neurotrasmettitore collegato anche ai disturbi d’umore. Gestendo i livelli di dopamina, che si abbassano con la «morte» dei neuroni di quell'area, è possibile contrastare anche la perdita della memoria.
Questo aspetto «apre anche a studi nuovi sulla predisposizione alla patologia, e quindi a nuove ricerche sui fattori di rischio e sui trattamenti», ha aggiunto D’Amelio - nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi a Potenza con il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e con l’assessore regionale alla Salute, Flavia Franconi - con un importante fattore di innovazione per una malattia che ha ancora pochi ambiti di cura e di prevenzione. "Abbiamo bisogno di voi», ha poi detto il ricercatore rivolgendosi ai rappresentanti della Regione, «e delle istituzioni locali e nazionali: è un appello al sostegno della ricerca in quanto lo Stato spende molto per le cure, e dare fondi alla ricerca significa anche un risparmio per la spesa sanitaria». Pittella, in videoconferenza, ha quindi evidenziato che «D’Amelio è un’eccellenza lucana, ma soprattutto nazionale: la Basilicata e l’Italia hanno bisogno di ricercatori di questo livello», mentre per Franconi, «la ricerca è una necessità e non un lusso: questo non è un Paese per la ricerca, ma bisogna invertire la rotta e questa sarà nostra battaglia».