Domenica 07 Settembre 2025 | 00:09

Incendio nel "Ghetto dei Bulgari"
a Borgo Mezzanone: un morto

 
Franco Giuliano

Reporter:

Franco Giuliano

il ghetto per immigrati di rignano garganico

Rignano

Venerdì 09 Dicembre 2016, 08:26

10 Dicembre 2016, 09:40

di Luisa Amenduni (Ansa)

Stava dormendo nella sua baracca, insieme con il padre, e non si è accorto di quanto stava avvenendo poco distante, non si è accorto del litigio tra due suoi connazionali, entrambi ubriachi e, soprattutto, non si è accorto che uno dei due improvvisamente ha preso l’accendino e ha dato fuoco al suo precario rifugio fatto come gli altri di cartone, legno e plastica. Le fiamme si sono propagate velocemente travolgendo i rifugi vicini, anche quello dove dormiva Ivan Miecoganuchev, di 20 anni. A nulla sono valsi i tentativi di salvarlo ed il ragazzo, giunto in Puglia con il padre per racimolare qualche soldo per la famiglia, è morto carbonizzato.
Come gli altri, Ivan era a Foggia per la raccolta di prodotti ortofrutticoli nei campi. Dormiva nel 'Campo dei bulgarì, un insediamento di baracche fatiscenti dove si arriva a contare anche mille persone, numerose delle quali sono bambini. In quel campo, in località 'Pescià, nel territorio di Foggia, Borgo Mezzanone e Tressanti, a una ventina di chilometri da Foggia, i braccianti agricoli sopravvivono, alla mercé dei caporali, del freddo e, alcune volte, persino della fame.
E’ questo il secondo incendio in pochi giorni che avviene nei ghetti che nel foggiano ospitano i migranti. Il precedente è avvenuto solo pochi giorni fa nel 'Gran Ghettò nelle campagne tra San Severo e Rignano: le fiamme in quella occasione hanno distrutto un centinaio di baracche del villaggio che ospita diversi braccianti africani. In quel caso a causare il rogo fu il malfunzionamento di una stufa: un uomo rimase intossicato ed un altro lievemente contuso.
Il rogo di questa notte ha distrutto numerose baracche che ospitavano i braccianti agricoli stranieri. Le fiamme hanno ridotto in cenere un’area di circa 3000 mq, all’interno della quale sono state recuperate e messe in sicurezza decine e decine di bombole di gas: se il fuoco le avesse raggiunte avrebbero provocato una serie di pericolose esplosioni. E’ stato necessario l’intervento di tre squadre dei vigili del fuoco dei distaccamenti di Foggia, Cerignola e Manfredonia, con due supporti per spegnere l’incendio, l’ennesimo che si verifica nel corso degli anni nei «ghetti» dove i cittadini stranieri trovano rifugio durante le campagne di raccolta dei prodotti agricoli.
Le organizzazioni sindacali di categoria chiedono da tempo interventi per porre fine a situazioni che definiscono "esplosive». Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si è detto «molto scosso» da quanto avvenuto. «Questi luoghi esistono nella nostra regione da ormai vent'anni: sono spesso gestiti da reti criminali, rappresentano - sottolinea il governatore - un comodo bacino per il reclutamento di manodopera a basso costo da far lavorare a nero, sono distanti dal centro abitato quanto sufficiente per poter fare finta che non esistano. Quella che si vive nella provincia di Foggia è una emergenza umanitaria e di ordine pubblico che il Governo non può ignorare». In giornata il prefetto di Foggia, Maria Tirone, ha presieduto una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.(

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)