BARI - Con il voto contrario di Forza Italia, Area popolare, Cor e l’astensione del Movimento 5 Stelle, le Commissione IV e V congiunte presiedute da Donato Pentassuglia hanno approvato il disegno di legge che contiene«norme in materia di contrasto agli incendi boschivi e di interfaccia». Si tratta di una norma che ha lo scopo di prevenire e contrastare l’innesco e la propagazione degli incendi anche a partire dalla bruciatura delle stoppie. Un tema «sensibile», questo, soprattutto per la pratica della bruciatura delle stoppie residuate dalla coltivazione di cereali, di antica tradizione. Cia, Copagri, Confagricoltura, Coldiretti hanno infatti chiesto al governo un approfondimento particolare, in quanto «tale pratica trova giustificazione nell’agevolazione delle operazioni del terreno per la semina, perché facilita le lavorazioni, abbattendo al contempo il potenziale di flora infestante e così riducendo l’impiego dei diserbanti in pres-semina».
Dall’assessore Leo Di Gioia è arrivata la proposta di un emendamento, accolto dalla Commissione, per «consentire la pratica della bruciatura delle stoppie in condizioni di ristoppio, ovvero in monosuccessione, solo quindi nelle condizioni dove la carenza di risorse idriche non consente la rotazione colturale». L’emendamento impone agli agricoltori che intendono adottare tale pratica la comunicazione preventiva, al fine di consentire il controllo, nonché la vigilanza durante la bruciatura, che è sempre vietata in condizioni climatiche che possono generare rischi per le popolazioni e per l’ambiente. La Commissione ha anche accolto un emendamento della consigliera Rosa Barone con il quale si suggerisce agli agricoltori l’utilizzo delle bune pratiche agricole legate alla trinciatura dei residui vegetali per evitare il ricorso della bruciatura. Perplessità dal consigliere Fabiano Amati (Pd) circa le sanzioni previste per i trasgressori. Obblighi sono previsiti anche per le società di gestione delle ferrovie, Anas, Acquedotto pugliese, Società autostrade, Città metropolitane Province, Comuni e Consorzi di bonifica che al fine di salvaguardare la vegetazione agricola forestale, dovranno provvedere lungo gli assi di competenza alla pulizia delle banchine, cunette, scarpate rimuovendo erba secca e residui vegetali. I proprietari, i gestori di campeggi villaggi turistici centri residenziali alberghi strutture ricettive che hanno sede in prossimità di aree rurali esposte, dovranno provvedere alla pulizia lungo il perimetro del loro insediamento.
«La tecnica della bruciatura delle stoppie - spiegano dalla Coldiretti Gianni Cantele Angelo Corsetti, presidente e direttore - non solo non toglie fertilità al terreno destinato alla produzione cerealicola , come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche, ma risulta pressoché indispensabile alla preparazione dei terreni e a garantire la monosuccessione dei cereali in tali aree. Inoltre, è molto valida sul piano della eliminazione di patogeni ed infestanti in genere».
«Il governo ha presentato degli emendamenti per consentire, solo in talune circostanze, di bruciare le stoppie. Ma l'autorizzazione alla bruciatura - obietta Domenico Damascelli (FI) - verrà rilasciata dopo un tormento di formalità burocratiche a carico degli agricoltori. L'ennesimo onere sulle spalle di una categoria già vessata». Quel ddl, anche se emendato, «penalizza l’agricoltura pugliese e alcuni emendamenti appaiono in stridente contraddizione con l’impianto generale del testo» dicono Gianni Stea e Luigi Morgante (Ap). «È’ doveroso preservare e tutelare il territorio dalla piaga degli incendi boschivi, ma questa esigenza non può tradursi in criminalizzazione indiscriminata di un comparto che merita di essere invece sostenuto e rilanciato».