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Bari - Barletta, da oggi
i treni vanno a 50 all'ora
Allarme per i pendolari

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Scontro treni, una fiaccolata «Mattarella ci stia vicino»

I disagi scattano da oggi, ma la situazione più pesante potrebbe arrivare con le Sud est

Venerdì 30 Settembre 2016, 09:36

01 Ottobre 2016, 10:34

BARI Da stamattina i convogli delle Ferrovie Nord Barese osserveranno il limite di velocità a 50 km all’ora nelle tratte non coperte dal Sistema di controllo marcia treni. Le Ferrovie del Sud-Est, invece, non hanno ancora deciso quando applicare le nuove disposizioni che entrano in vigore oggi, in contemporanea con il passaggio di quasi tutte le linee secondarie sotto la vigilanza dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria. Un provvedimento che mira ad accelerare l’installazione dei sistemi di controllo automatico su oltre 3mila km di binari in tutta Italia, ma che nel frattempo creerà pesanti ripercussioni alla mobilità dei pendolari.

La circolare Ansf concede 30 giorni di tempo a ciascun gestore per presentare piani di mitigazione del rischio e ottenere un alleggerimento delle prescrizioni emanate in attesa dell’installazione su tutte le reti del Scmt, il “pilota automatico” dei treni, l’unico dispositivo in grado di impedire fisicamente una tragedia come quella della Andria-Corato, con i suoi 23 morti. Ma la nuova normativa, come la “Gazzetta” ha raccontato mercoledì, entra in vigore da oggi. E’ non è dunque una sorpresa che a partire con le limitazioni di velocità sia proprio Ferrotramviaria, visto che da oggi la responsabilità ricade in pieno sul direttore di esercizio che è già indagato per l’incidente del 12 luglio. Sulla Bari-Barletta il dispositivo Scmt è già installato fino a Bitonto (sarà attivato a fine ottobre), e i lavori di raddoppio già in corso lo porteranno entro dicembre fino a Ruvo. I disagi per i passeggeri, già evidenti per via dei lavori in corso, dovrebbero quindi essere contenuti: quasi certamente lunedì verrà pubblicato un nuovo orario di esercizio. Bisogna anche considerare che la tratta tra Ruvo e Andria è chiusa, in parte per i lavori (la Ruvo-Corato resterà chiusa 20 giorni), in parte per il sequestro successivo all’incidente.

Discorso molto diverso per le Sud-Est. L’azienda ha calcolato che l’applicazione del limite a 50 km l’ora a tutta la rete porterebbe ad una riduzione tra il 30 e il 40 per cento del numero dei treni giornalieri. Per questo motivo, considerando anche la presenza del dispositivo di blocco automatico (che segnala la presenza di due treni sulla stessa sezione, ma non la impedisce), si stanno verificando alcune ipotesi, prima fra tutte la presenza di due macchinisti su ciascun treno (ma non c’è abbastanza personale). Sud-Est è in procinto di firmare il contratto per l’installazione del Scmt su tutto l’anello di Bari (servirà un anno), mentre per il Salento non ci sono né tempi né previsioni (i treni, però, sono già attrezzati). Tuttavia la più importante ferrovia secondaria pugliese è già alle prese con ritardi e cancellazioni dovute all’emergenza manutentiva, e dunque la combinazione con i nuovi limiti di velocità e con le misure di sicurezza aggiuntive ai passaggi a livello (se la sbarra è alzata bisogna fermare il treno e guardare da entrambi i lati) rischiano di creare altro caos.

Oggi i direttori tecnici delle tre ferrovie pugliesi interessate al passaggio sotto Ansf (c’è pure Ferrovie del Gargano, ma l’impatto delle limitazioni sarà limitato) proveranno a concordare una linea comune. E la Regione chiede di conoscere, in tempo reale, lo stato dell’arte: i progetti per completare l’installazione del Scmt, i finanziamenti necessari, ma anche le variazioni che saranno apportate ai programmi di servizio. Il diktat è che non potranno essere cancellati collegamenti negli orari critici per la mobilità dei pendolari, anche se il contraccolpo sarà inevitabile e la conseguenza facilmente prevedibile. Dalla prossima settimana diminuiranno i treni, aumenteranno le corse sostitutive su autobus e tanti pendolari potrebbero reputare poco conveniente continuare a servirsi del trasporto pubblico. E per tornare alla normalità serviranno anni.

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