di DONATELLA LOPEZ
TARANTO - E’ partito ieri il progetto per il monitoraggio dell’eventuale presenza della Xylella su specie di piante che potrebbero avere contratto l’infezione oltre agli alberi di ulivo.
Circa 200 agenti, riconoscibili dalle pettorine blu che riportano il logo dell’Arif, l’Agenzia regionale attività irrigue e forestali, e da un tablet che ha all’interno un geolocalizzatore, indicando per ciascuna coppia di addetti ai lavori le maglie dove operare e le specie da monitorare, hanno cominciato i prelievi di vari campioni di piante che quasi in tempo reale vengono inviate a laboratori convenzionati inseriti nel progetto. Piante che vengono codificate anche attraverso latitudine e longitudine; coordinate che il laboratorio riceve attraverso l’etichettatura e codifiche messe a punto dallo Iam, Istituto agronomico Mediterraneo, di Valenzano.
Quanto agli agenti, si tratta di personale assunto a tempo determinato che a monte doveva avere competente specifiche. Una volta reclutato, è stato sottoposto a una formazione ad hoc.
La coppia di agenti fa un sopralluogo sulla maglia assegnata e se riconosce specie inserite nelle probabili piante infette, cesoie alla mano preventivamente disinfettare con ipoclorito di sodio al 2% (candeggina), raccoglie campioni che vengono imbustati e inviati nella stessa mattinata ai laboratori d’analisi attraverso una specie di corriere che viene chiamato al termine della campionatura.
Un progetto che sarebbe dovuto partire ad agosto e che durerà tre mesi. Abbraccia il territorio compreso tra la provincia di Brindisi e quella di Taranto e se i campioni dovessero risultare tutti negativi potrà dirsi ultimato anche perché a Nord della Puglia la Xylella è un qualcosa di cui si legge solo sui giornali.
Gli agenti Arif, chi di formazione forestale, chi agronomo per citare alcune categorie professionali, stanno lavorando di gran fretta per evitare il problema pioggia che rallenterebbe il lavoro. Tra cesoie e svettatoio, le specie finite sotto la lente d’ingrandimento dell’Arif sono molteplici tra cui: rosmarino, due tipi di lavande, ciliegi, mandorli, prugni, mirti, alloro, oleandri, oltre agli ulivi. Agenti spesso costretti a scavalcare muretti a secco, ma anche ad attraversare binari delle Ferrovie Sud-est per portare a termine il lavoro.
Lavoro retribuito, ma non assicurato. Nel senso che ognuno di loro è inquadrato come libero professionista quindi, in caso infortuni, e si mettono in conto anche morsi di vipere o incontro con cinghiali, è un problema del lavoratore. Si tratta di quel reclutamento di personale per cui l’Arif fu accusato d’aver creato un bando su misura per favorire un definito gruppo di persone. Un’accusa da cui l’Aris si è difesa attraverso il suo sito istituzionale: http://www.arifpuglia.it/xylella-avviso-pubblico-arif-il-commissario-chiarisce.
Ma è indifendibile nel momento in cui agenti Arif entrino, di fatto, anche in proprietà private senza che i proprietari abbiano ricevuto dall’ente una comunicazione ufficiale a riguardo, cosa che sta già accadendo tra le lamentele di alcuni proprietari.