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È morto a 95 anni Carlo Azeglio Ciampi
Renzi: grazie all'uomo delle istituzioni

È morto a 95 anni Carlo Azeglio Ciampi
Renzi: grazie all'uomo delle istituzioni

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

È morto a 95 anni Carlo Azeglio Ciampi Renzi: grazie all'uomo delle istituzioni

Venerdì 16 Settembre 2016, 13:07

18 Settembre 2016, 11:28

ROMA - E’ morto a Roma Carlo Azeglio Ciampi. Aveva 95 anni. Nato a Livorno nel 1920 è stato presidente della Repubblica dal 1999 al 2006. E’ stato anche, per 14 anni, governatore della Banca d’Italia e presidente del Consiglio nel 1993.

Era ricoverato da alcuni giorni nella Clinica Pio Xi di Roma dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute. Lo conferma il professore Andrea Platania, primario Medicina interna, che lo aveva in cura. «Sono con la famiglia - ha affermato Platania - che in questo momento chiede riservatezza».

Nella stessa clinica romana, nel 2004 Ciampi era stato operato al cuore per l’impianto di un pacemaker. L’intervento fu eseguito dal cardiologo Massimo Santini, che lo definì un «paziente esemplare» avendo seguito l'intervento da sveglio.

Un altro intervento chirurgico si è reso necessario nel 2014, quando l’ex Presidente della Repubblica è stato sottoposto ad una appendicectomia a Bolzano.

Avrebbe compiuto 96 anni il prossimo dicembre. I funerali si svolgeranno a Roma. Oggi, secondo quanto si apprende al
Senato, sarà allestita la camera ardente alle ore 16 nella sala Nassirya di Palazzo Madama. 

Carlo Azeglio Ciampi «ricoprì le pubbliche responsabilità con signorile discrezione e forte senso dello Stato». Lo sottolinea il Papa in un telegramma alla signora Franca. «Nel ricordare la sincera amicizia che legava questo illustre uomo delle istituzioni a San Giovanni Paolo secondo, elevo fervide preghiere di suffragio invocando dal Signore per la sua anima la pace eterna. Con tali sentimenti invio a lei e ai congiunti la benedizione apostolica», conclude Francesco.

LE REAZIONI - «Gli italiani non dimenticheranno il presidente Ciampi. Continueranno ad apprezzarlo, e a considerarlo un esempio di competenza, di dedizione, di generosità, di passione. Ai suoi familiari e ai suoi amici, accanto al ricordo incancellabile dei momenti più intimi, il privilegio e la responsabilità di tenere viva la memoria pubblica di Carlo Azeglio Ciampi. Sono certo che tutte le Istituzioni saranno al loro fianco e daranno loro il massimo sostegno». Lo scrive il Capo dello Stato Sergio Mattarella, ricordandone la figura di «grande italiano e grande europeo». 

RENZI - «L'abbraccio del Governo alla signora Franca. E un pensiero grato all’uomo delle Istituzioni che ha servito con passione l’Italia». Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo aver appreso la notizia della morte dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. 

NAPOLITANO - «Carlo Azeglio Ciampi è stata una straordinaria figura di italiano e di europeo. Nell’esprimere la sua personalità in sempre più alte funzioni ed esperienze, ha operato ininterrottamente al servizio dello Stato e dell’interesse pubblico. Ha ridato forza all’idea e ai simboli della patria. E nel sentimento comune degli italiani ha impersonato valori preziosi di probità, integrità morale, talento operoso e multiforme cultura, dedizione alle cause più nobili. Lo ha nello stesso tempo circondato il più grande rispetto e prestigio internazionale, innanzitutto come alfiere della costruzione di un’Europa integrata e unita». Lo afferma l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano.

«Personalmente abbiamo vissuto fasi di impegno condiviso, anche nel governo della Repubblica, prima della sua elezione a Capo dello Stato. Gli sono sempre rimasto grato per le lezioni da lui apprese, e per i segni di stima generosamente riservatimi. E un’autentica, affettuosa amicizia ha legato le nostre due famiglie. In questo momento doloroso desidero rendere commosso omaggio alla sua lunga stoica resistenza ai mali che lo hanno via via assalito in oltre dieci anni, e alla fede nella vita che lo ha sempre ispirato e guidato nei momenti più duri. Il mio abbraccio alla appassionata e instancabile compagna della sua vita, Franca, ai figli e ai famigliari tutti», conclude. 

GRASSO - «La notizia della scomparsa di Carlo Azeglio Ciampi ci addolora profondamente. Tutta la sua esistenza è stata percorsa da un profondo amore per il nostro Paese, un amore espresso nel servizio alle istituzioni repubblicane. Carlo Azeglio Ciampi sarà ricordato come un modello di autentica virtù civile, una delle migliori espressioni della cultura democratica italiana». Così su facebook il presidente del Senato Pietro Grasso ricorda il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi.

«Spero che i giovani sappiano raccoglierne l’eredità e l'invito che egli stesso gli fece inaugurando il «sentiero della libertà» sui monti della Majella, lì dove era stato partigiano: "E a voi giovani ripeto l’invito che rivolgeva a tutti gli uomini il vostro grande poeta Ovidio: guardate in alto, rivolgete sempre gli occhi alle stelle; abbiate ideali, credete in essi e operate per la loro realizzazione», scrive Grasso.

BOLDRINI - «Tutto il Paese piange in queste ore la perdita di una grande figura di straordinaria integrità morale. Impegnato da giovane nella Resistenza antifascista, Carlo Azeglio Ciampi è stato uomo delle Istituzioni, alle quali ha dato prestigio in ognuno dei numerosi incarichi pubblici ricoperti». Lo scrive la Presidente della Camera Laura Boldrini.

«Di lui ricordiamo - scrive Boldrini - l’europeismo convinto che ha saputo coniugarsi ad una potente azione di rilancio dell’identità e dell’orgoglio nazionale; la capacità di mobilitare le energie profonde del Paese per obiettivi condivisi, come fu l’ingresso nella moneta unica; e soprattutto il modo imparziale e rigoroso con cui ha esercitato il ruolo di Presidente della Repubblica, accompagnato nel Paese dallo stesso larghissimo consenso con il quale era stato eletto al Quirinale. Alla signora Franca e ai familiari del Presidente giunga l'affettuoso abbraccio mio e della Camera dei deputati».

PRODI - «La morte di Carlo Azeglio Ciampi mi addolora in modo particolare e profondo. Sono sempre stato colpito dalla sua carica umana e dalla sua autorevolezza. È infatti per queste sue grandi doti che gli sono stati affidati i compiti più alti proprio nei momenti di maggiore difficoltà del nostro paese. Ogni volta in cui era necessario fare uscire l’Italia da problemi che sembravano insolubili si è fatto ricorso alla sua saggezza e alla sua umanità. A lui e al suo impegno si deve la riscoperta dei simboli che rappresentano la nostra comune appartenenza e quel sentimento di unità che ci lega quali cittadini di una stessa nazione. Senza mai rinunciare al suo spirito fortemente europeista, Ciampi ha vissuto sempre come «cittadino europeo nato in terra d’Italia» indicando così alle nuove generazioni un orizzonte più vasto e irrinunciabile». Così l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi ricorda Carlo Azeglio Ciampi, morto questa mattina.

«Insieme a Flavia esprimo alla moglie Franca, ai figli Gabriella e Claudio e a tutta la famiglia, cui ci legano affetto e amicizia profondi, il nostro pensiero e la nostra vicinanza», aggiunge Prodi.

D'ALEMA - «Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Carlo Azeglio Ciampi». E’ quanto si legge in un messaggio di Massimo D’Alema, il quale sottolinea: «Ciampi non è stato soltanto uno straordinario uomo di Stato che ha servito il Paese con grande equilibrio, rettitudine e straordinaria passione civile e democratica. Ciampi - prosegue D’Alema - è stato molto di più: il presidente di tutti i cittadini, che ha cercato di restituire agli italiani l’orgoglio dell’appartenenza ad una comunità nazionale, l’orgoglio della nostra storia e dei nostri valori comuni. Di questo gli saremo sempre grati. Insieme a mia moglie Linda - conclude D’Alema - ci stringiamo affettuosamente a Franca, ai figli e ai nipoti del presidente». 

LETTA -«Ci lascia uno dei padri. Se l’Italia è (ancora) un grande Paese la riconoscenza che dobbiamo a Ciampi è enorme». Lo scrive su Twitter l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta.

SALVINI: È STATO UNO DEI TRADITORI DELL'ITALIA - «La morte è sempre una brutta notizia, di fronte alla quale si deve preghiera e cordoglio. Politicamente Ciampi è uno dei traditori dell’Italia e degli italiani, come Napolitano, Prodi e Monti. Come gli altri si porta sulla coscienza il disastro sulle spalle di 50 milioni italiani": lo ha detto Matteo Salvini, commentando da Pontida la morter dell’ex presidente. «Politicamente parlando uno dei complici della svendita dell’Italia ai poteri forti», ha aggiunto il segretario della Lega.

EMILIANO -  «Ho appreso con dolore la notizia della scomparsa del senatore Carlo Azeglio Ciampi, Presidente emerito della nostra Repubblica. Desidero far pervenire alla famiglia, a nome dell’intera comunità pugliese, le espressioni del nostro profondo cordoglio. Ricorderemo il Presidente Ciampi come un testimone dei valori della nostra Costituzione, protagonista della vita pubblica e servitore delle istituzioni». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, esprime in una nota il proprio cordoglio per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica. 

DECARO - «Oggi il nostro Paese perde un grande protagonista della vita politica, sociale ed economica. Testimone dei valori dell’antifascismo e della resistenza, Carlo Azeglio Ciampi è stato un uomo dal grande senso dello Stato, una figura straordinaria della vita politica italiana ed europea e un Presidente della Repubblica giusto ed equilibrato, capace di guidare il Paese in uno dei momenti più difficili della sua storia». Lo dichiara in una nota il sindaco di Bari, Antonio Decaro, esprimendo il cordoglio dell’intera città per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica.

«Resteranno esemplari - sottolinea Decaro - la sua integrità morale, la sua dedizione e i suoi valori altissimi, che hanno consentito all’Italia di raggiungere obiettivi importanti. La nostra città non dimenticherà mai le parole di commossa partecipazione che il presidente Ciampi dedicò al ricordo dell’eccidio di via Nicolò dell’Arca del 28 luglio del 1943. Con particolare commozione - conclude il sindaco - egli amava ricordare la passione civile di quei giovani baresi, tra i quali Tommaso Fiore, che ebbe modo di frequentare negli anni difficili della lotta al nazi-fascismo».

PITTELLA - "Rattrista, oggi, la scomparsa del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Uomo delle istituzioni di statura straordinaria ed europeista che fondava i suoi convincimenti sui valori di integrazione e comunità. Ha ricordato a tutti gli italiani il profondo significato e l’importanza dei simboli repubblicani, sapendo interpretare con sobrietà ed umanità un grande sentimento di unità nazionale. Ebbe belle parole per la Basilicata e per la capacità dei lucani di utilizzare bene e in fretta i programmi infrastrutturali comunitari. Ed espresse elogi per la bellezza della città di Matera, che gli aprì le sue porte nel corso della sua visita nel 2001. Per la città dei Sassi predisse, con grande slancio e lucidità, un futuro di sempre maggiore crescita e sviluppo. Torna poi attuale e stringente il suo riferimento, in quel discorso, a quella che egli stesso chiamava 'alleanza delle autononiè, richiamando allora, come ha fatto in seguito, tutti noi ad un monito di unità e condivisione per riuscire a cogliere opportunità più grandi del singolo tornaconto. Ci mancheranno i suoi modi miti ma decisi e la sua capacità di leggere a fondo le cose del mondo". Lo scrive in una nota il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

FITTO - «Di #Ciampi conservo il ricordo di un italiano colto e innamorato del nostro #inno e della nostra #bandiera. Riposi in pace». Così Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti, su Twitter. 

IL PROFILO - Ha conseguito la laurea in Lettere e il diploma della Scuola Normale di Pisa nel 1941, e la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Pisa nel 1946. In questo ultimo anno è stato assunto alla Banca d’Italia, dove ha inizialmente prestato servizio presso alcune filiali, svolgendo attività amministrativa e di ispezione ad aziende di credito.
Nel 1960 è stato chiamato all’amministrazione centrale della Banca d’Italia, presso il Servizio Studi, di cui ha assunto la direzione nel luglio 1970. Segretario generale della Banca d’Italia nel 1973, vice direttore generale nel 1976, direttore generale nel 1978, nell’ottobre 1979 è stato nominato Governatore della Banca d’Italia e presidente dell’Ufficio Italiano Cambi, funzioni che ha assolto fino al 28 aprile 1993. Dall’aprile 1993 al maggio 1994 è stato Presidente del Consiglio, presiedendo un governo chiamato a svolgere un compito di transizione.

Durante la XIII legislatura è stato Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica, nel governo Prodi (dall’aprile 1996 all’ottobre 1998) e nel governo D’Alema (dall’ottobre 1998 al maggio 1999). Dal 1993 Governatore onorario della Banca d’Italia e dal 1996 membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Ha ricoperto numerosi incarichi di rilevanza internazionale, tra cui quelli di: presidente del Comitato dei governatori della Comunità europea e del Fondo europeo di cooperazione monetaria (nel 1982 e nel 1987); vice presidente della Banca dei regolamenti internazionali (dal 1994 al 1996); presidente del Gruppo Consultivo per la competitività in seno alla Commissione europea (dal 1995 al 1996); Presidente del comitato interinale del Fondo Monetario Internazionale (dall’ottobre 1998 al maggio 1999).

Dall’aprile 1993 al maggio 1994, Ciampi ha governato durante una fase di difficile transizione istituzionale ed economica. Il referendum elettorale e la congiuntura sfavorevole caratterizzata da un rallentamento della crescita economica richiedevano immediate risposte.

Il governo Ciampi ha garantito l’applicazione della nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, attraverso il complesso lavoro per la determinazione dei collegi e delle circoscrizioni elettorali, e il passaggio da un Parlamento profondamente rinnovatosi tra la XI e la XII legislatura. Sul piano economico gli interventi più significativi sono stati rivolti a costituire il quadro istituzionale per la lotta all’inflazione, attraverso l’accordo governo-parti sociali del luglio del 1993, che segnatamente ha posto fine ad ogni meccanismo di indicizzazione ed ha individuato nel tasso di inflazione programmata il parametro di riferimento per i rinnovi contrattuali. Inoltre il governo Ciampi ha dato avvio alla privatizzazione di numerose imprese pubbliche, ampliando e puntualizzando il quadro di riferimento normativo e realizzando le prime operazioni di dismissione (tra cui quelle, nel settore bancario, del Credito italiano, della Banca commerciale italiana, dell’IMI).

Come Ministro del Tesoro e del Bilancio del governo Prodi e del governo D’Alema Ciampi ha dato un contributo determinante al raggiungimento dei parametri previsti dal Trattato di Maastricht, permettendo così la partecipazione dell’Italia alla moneta unica europea, sin dalla sua creazione.

Tra i provvedimenti più significativi di questo periodo si ricorda la manovra correttiva della politica di bilancio varata nel settembre del 1996 dal governo Prodi, che ha consentito un abbattimento di oltre 4 punti percentuali del rapporto indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni rispetto al prodotto interno lordo, il parametro di Maastricht di più arduo conseguimento per il nostro Paese.

Il 13 maggio del 1999 è stato eletto, in prima votazione, decimo Presidente della Repubblica Italiana.

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