Appartenevano al Nucleo Radiomobile di Padova e alla Squadra operativa supporto del Battaglione mobile di Mestre (Venezia) i tre carabinieri morti nell'esplosione del casolare a Castel D'Azzano (Verona).
Il Brigadiere Capo Qualifica Scelta Valerio Daprà era nato a Brescia 56 anni fa, aveva una compagna e un figlio di 26 anni.
Si era arruolato nel 1988 ed apparteneva al Radiomobile di Padova, assieme al Carabiniere Scelto Davide Bernardello, di 36 anni, celibe, nato a Camposampiero (Padova) e arruolato nel 2014.
Il Luogotenente Marco Piffari, 56enne, originario del Tarantino viveva in provincia di Padova da anni. Era il comandante della Squadra Operativa Supporto del Battaglione Mobile di Mestre, arruolato nel 1987.
Tra i 17 feriti nell'esplosione in cui sono morti i tre militari dell’Arma, c'è anche un altro carabiniere di 45 anni originario di Bisceglie, nel nord Barese. Si tratta di Giuseppe Benso della Squadra operativa di supporto di Mestre. L’uomo, che ha riportato ustioni a viso e mani ed è ricoverato nell’ospedale di Mestre, lavora in Veneto da quando aveva 19 anni. Il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, ha incontrato la sua famiglia. «Nel pomeriggio ho portato il nostro affettuoso saluto, l’abbraccio corale e la vicinanza della città ai genitori di Giuseppe», scrive sui social.
«Il nostro concittadino non è in pericolo di vita ma è comprensibilmente molto scosso per la morte dei suoi colleghi», continua il primo cittadino. «Ancora sgomenti e increduli per la follia del gesto che ha provocato così tanto dolore, ci stringiamo attorno a Giuseppe, augurandogli una pronta guarigione e di poterlo abbracciare presto qui a Bisceglie - conclude Angarano-. Il nostro commosso pensiero va anche ai tre carabinieri che hanno perso la vita e alle loro famiglie»