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Il derby dell'immondizia
«Se Bari scoppia di rifiuti
la colpa non è di Modugno»

 
Il derby dell'immondizia «Se Bari scoppia di rifiuti  la colpa non è di Modugno»

Lunedì 15 Agosto 2016, 11:20

di Antonella Fanizzi

La guerra dei rifiuti si consuma sul confine fra Bari e Modugno. Il sindaco del comune più piccolo, Nicola Magrone, difende il suo «porta a porta», adottato di recente e - sottolinea - non ai danni del capoluogo. L’assessore all’Ambiente di Bari, Pietro Petruzzelli, prova invece a spegnere la polemica, citando i dati del Portale ambientale della Regione Puglia.

Il caso nasce dall’analisi della produzione per abitante della spazzatura, che a Bari supera di mezzo chilo la media regionale. L’aumento, secondo Petruzzelli, sarebbe da addebitare alla «immondizia di importazione», quella scaricata nelle periferie dagli abitanti dei paesi limitrofi dove è stata introdotta la raccolta «porta a porta» e dove sono stati perciò tolti i cassonetti dalle strade. Secondo l’assessore i residenti di questi paesi, fra cui Modugno, portano gli scarti indifferenziati a Bari, facendo lievitare i costi di smaltimento di ben 5,5 milioni di euro all’anno, spesa che ricade sulle tasche dei baresi. Un esempio sarebbe la zona di Santa Cecilia, fra Modugno e il quartiere San Paolo: qui gli operatori dell’Amiu registrano ogni giorno un sovraccarico dei bidoni.

Accuse che Magrone rispedisce al mittente. «L’iniziativa dell’assessore all’Ambiente di Bari - tuona il sindaco di Modugno - ha il senso e la ruvida portata dello scaricabarile. Oggi le difficoltà nei controlli da parte del Comune sono evidenti, a dispetto della propaganda e delle telecamere. Petruzzelli ha pensato bene di salvarsi dall’annunciato naufragio della politica dei rifiuti della Regione, della Città metropolitana e dello stesso Comune di Bari individuando e additando quali responsabili della pratica dell’esportazione della spazzatura nel suo territorio i paesi e le città vicine, Modugno in particolare: colpa loro se a Bari i rifiuti clandestini sommergono la città». E ancora: «Dalle parole dell’assessore risulta evidente che questi comportamenti al Comune di Bari andavano bene sinché venivano adottati dagli utenti baresi nella zona artigianale di Modugno: sversamenti per quintali di materiali vari, dei quali esistono persino prove fotografiche e denunce. Non vanno bene però quando c’è il sospetto, solo un sospetto, del contrario».

Petruzzelli è sorpreso: «Nessun sospetto perché i dati contenuti nel Portale ambientale della Regione dimostrano che non c’è stato un aumento della produzione dei rifiuti a carico del comune di Modugno da quando è stato introdotto il “porta a porta” nella nostra zona industriale, e cioé a cavallo fra il 2012 e 2013, anche perché i bidoni sono stati posizionati all’interno delle aziende. Dal 2012 in poi la media di produzione pro capite dei rifiuti a Modugno è rimasta invariata: 45 chilogrammi al mese».

Magrone invece insiste: «Queste difficoltà a Bari durano da mesi se non da anni, e sono state messe in luce dallo stesso assessore solo qualche giorno fa quando con il suo sindaco Antonio Decaro ha aperto i bustoni neri di spazzatura collocati in pieno giorno nel centro della città. Ma invece di prendere atto di questi problemi, l’assessore Petruzzelli trova più comodo “sparare” la frase ad effetto dei “danni” causati da altri».

Petruzzelli getta acqua sul fuoco: «Ritengo la reazione di Magrone esagerata e credo che nasca da un fraintendimento. Nessuno vuole scaricare la responsabilità dell’aumento dei rifiuti nel territorio barese sull’amministrazione di Modugno, che anzi ha fatto uno sforzo importante nel passare al “porta a porta”, sistema che avvieremo anche a Bari alla fine del 2016. Però è indubbio che alcuni cittadini refrattari al cambio del sistema di raccolta preferiscono conferire la spazzatura nei bidoni di Bari. Questo accade anche per alcuni abitanti del quartiere Santa Cecilia di Modugno che portano i rifiuti nei cassonetti del San Paolo, come testimoniato dai nostri controlli e dal report fotografico che giornalmente ci inviano gli operatori dell'Amiu. Il fenomeno della migrazione dei rifiuti terminerà quando tutti i comuni dell'area metropolitana elimineranno definitivamente i cassonetti dalle strade».

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