Domenica 07 Settembre 2025 | 00:24

Bari, consulenze e spese pazze
i costi delle Municipalizzate

 
Bari, consulenze e spese pazze i costi delle Municipalizzate

Domenica 05 Giugno 2016, 11:28

di Francesco Petruzzelli

BARI - Legali che transitano con borse e fascicoli da un’azienda all’altra, con buona pace della rotazione. O recordman di incarichi anche a distanza di giorni. Con parcelle considerevoli. Poi i casi curiosi. Qualche esempio? L’ingegnere che alla Multiservizi prima intasca per tre anni 12mila euro come responsabile del servizio di protezione e prevenzione e due mesi dopo – dal primo incarico – accumula altri 4mila euro per «l’affidamento professionale fase di start up manutenzione Palazzi di Giustizia». Forse per spiegare agli operai come riparare la maniglia di una aula dibattimentale o come sostituire una lampadina puntata verso la scritta «La legge è uguale per tutti»? Ma no. Per censire le stanze delle quattro sedi giudiziarie e per avviare il telecontrollo tempestivo delle segnalazioni e degli interventi tramite un software pagato 20mila e che sulla carta doveva far dialogare Comune, Multiservizi e Giustizia. Poi è rimasto muto e imbavagliato nella rete della burocrazia.

Succede anche questoMeglio di una vincita al gratta e vinci tipo «Turista per sempre», invece, i 100mila euro sborsati in un biennio dall’Amtab all’ex direttore di esercizio pagato per un servizio fantasma: i filobus di Carbonara e Ceglie fermi al palo e ora impacchettati e spediti a Lecce per i collaudi. All’Amiu invece la guerra santa a blatte, zanzare e topi vale 18mila euro in un anno, da ottobre 2014 a ottobre 2015, per affidare a un consulente – qualche settimana fa diventato poi consigliere di amministrazione – la redazione del piano annuale di contenimento degli infestanti. Altri 1700 euro al disegnatore esperto «per la realizzazione di tavole inerenti i servizi Amiu nella città di Bari». Forse per immortalare il netturbino con paletta e scopa o il camion della spazzatura mentre carica sulle spalle un cassonetto?

C’è questo e molto di più nei lunghissimi elenchi di consulenze, incarichi e affidamenti professionali nelle aziende partecipate del Comune. Elenchi, spesso opachi, che in parte sono adesso finiti nelle mani della guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine della Corte dei Conti sul valzer inceppato di incarichi a professionisti e legali.

Le spese - Per una radiografia completa basta consultare gli ultimi bilanci di esercizio disponibili, quelli del 2014, e scoprire dati interessanti. Il maggior grado di litigiosità spetta sicuramente all’Amtab che in un anno, tra contenziosi lavorativi e sinistri, ha sborsato 242mila e 184 euro solo per spese legali, rispetto ai 200mila euro posti in bilancio di previsione. In consulenze invece se ne sono andati via, come i bus al capolinea, 100mila e 568 euro. Al di là di ogni aspettativa di cassa la Multiservizi che nel capitolo spese legali si è trovata sul groppone ben 83mila e 779 euro, 60mila euro in più rispetto all’ottimistica previsione di 23mila euro da spendere in avvocati (magari per nomi e cognomi che si ripetono più volte). Per le consulenze, invece, l’azienda che si occupa di verde, manutenzione e custodia del patrimonio comunale si è fermata ad appena 23mila euro. Numeri al rialzo anche per l’azienda dei rifiuti: nel 2014 Amiu Puglia ha speso 382mila euro e 59 centesimi tra consulenze, collaborazioni e spese legali per la sede di Bari e per quella di Foggia (nel capoluogo dauno sono state pagate però solo prestazioni pari a 69mila euro). All’Amgas srl invece la spesa complessiva tra consulenze amministrative e tecniche ammonta a 57.739.

L’inversione - Parsimonioso l’atteggiamento invece dell’Amag Spa (fresca di rating della legalità e della trasparenza assegnato dall’Antitrust) che ha praticamente dimezzato il ricorso a professionisti esterni. Se per le consulenze la spesa è scesa dai 95mila euro del 2013 ai 67mila e 500 del 2014, l’accetta del presidente Ugo Patroni Griffi ha anche tagliato le spese legali (da 79mila a 30mila euro) e quelle sulla bolletta del telefono. Perché se nel 2013 all’Amgas Spa parlare ai telefoni cellulari costava la bellezza di 14mila e 500 euro, più di mille euro al mese, l’anno successivo la spesa per chiamate su smartphone e iphone è scesa a 2mila e 777 euro (non avranno gradito i gestori della telefonia mobile).

Il paradosso - Forse è da record la situazione della Multiservizi dove ogni 24,5 lavoratori (la pianta organica ne conta 147) ci sono ben sei quadri aziendali e altri tre-quattro potrebbero arrivare dai contenziosi avviati nei mesi scorsi per le promozioni a pioggia dell’ultimo consiglio d’amministrazione di Giacomo Olivieri. Ma il primato spetta all’Amgas srl dove esiste un quadro aziendale ogni 14,25 impiegati. Niente male. Nemmeno all’Amiu Puglia, che di dipendenti ne conta mille e 160 (dato al 31 dicembre 2014) si arriva a tanto: appena quattro quadri tanti quanti ne ha l’Amtab con i suoi 685 lavoratori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)