BARI - La Regione ha debiti per incarichi legali che sfiorano i 30 milioni di euro. Una cifra assolutamente indicativa, considerando la farraginosità delle procedure e il fatto che non è possibile avere uno spaccato preciso, mandato per mandato, dei settori cui si riferiscono. E che, soprattutto, si tratta solo della spesa per gli avvocati esterni e non del valore complessivo del contenzioso, inteso come quadro complessivo delle liti aperte. Ma già quei 30 milioni bastano ad affermare che i soli avvocati sono la seconda voce di debito corrente del bilancio, subito dopo la sanità.
I dati sono emersi ieri, durante l’audizione in commissione Bilancio: il nuovo avvocato coordinatore, Rossana Lanza, ha illustrato una relazione di 6 pagine da cui emerge uno spaccato in buona parte già noto. In estrema sintesi, ci sono circa 22,4 milioni per le circa 1.600 parcelle relative ad incarichi conferiti fino a fine 2011, per i quali il costo degli avvocati si calcola solo al termine della vertenza in base al valore della causa ed alle vecchie tariffe professionali. Dall’anno successivo, la Regione ha cominciato a concordare i compensi in anticipo: 1,1 milioni per il 2012, 3 milioni per il 2013, 3,5 milioni per il 2014, 1,6 milioni per il 2015, circa 150mila euro per i primi 5 mesi del 2016.
Per gli incarichi precedenti al 2012, le parcelle vengono man mano verificate dagli uffici e spesso ridotte, e - dal 2015 - è poi necessario predisporre un disegno di legge per il debito fuori bilancio. Tuttavia i lunghi tempi di liquidazione hanno generato contenzioso sul contenzioso: molti avvocati, stufi di aspettare, hanno fatto causa. «Siamo troppo pochi», ha spiegato l’avvocato Lanza ricordando i 10 posti scoperti in organico, la mancanza del dirigente legale e di personale amministrativo addetto alle liquidazioni. In più, la nuova disciplina sui debiti fuori bilancio e la riforma contabile ha aggravato l’iter di pagamento. «La Ragioneria - ha spiegato Lanza - spesso ci restituisce gli schemi di disegno di legge per la liquidazione per la mancanza di copertura finanziaria».
L’Avvocatura non è stata però in grado di fornire dati sul contenuto del contenzioso. L’unico dato disponibile sono le 21mila cause avviate nei confronti della Regione dal 2006 ad oggi, ma non è possibile conoscere né l’ammontare dei rischi né una suddivisione in settori. Da marzo è stato avviato un nuovo sistema informatico che in futuro consentirà di ottenere le statistiche: per ora non c’è modo di capire quali sono i settori più bersagliati, anche se è ovvio che si tratta (per gli importi) di sanità ed energia dove girano risarcimenti milionari. E molto probabilmente fioccano anche le richieste di danni da ritardo.