Il sindaco di Brindisi Cosimo Consales, 57 anni, un imprenditore e un commercialista, sono stati arrestati dalla polizia nell’ambito di un’indagine relativa alla gestione dei rifiuti. Nei confronti del primo cittadino (sospeso in giornata dal prefetto) e del commercialista leccese Massimo Vergara, 59 anni, sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre per l’imprenditore, Luca Screti, 47 anni (della società Nubile di San Pietro Vernotico) il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I tre sono accusati, in concorso, di abuso d’ufficio, corruzione, concussione e truffa. Per un quarto indagato, Marcello Camuscio dipendente della ditta Nubile, il gip ha rigettato l'arresto. La polizia ha eseguito una serie di perquisizioni finalizzate all’acquisizione di documentazione utile all’indagine e ha sequestrato l’impianto per la produzione di Cdr e Css nella zona industriale di Brindisi. E' stato perquisito anche un imprenditore di Bologna che si occupa di tre società del settore. Il sindaco Consales, per due ore, è stato in Questura con gli agenti della Digos: era accompagnato dal suo legale, Massimo Manfreda. Sulla vicenda dei rifiuti a Brindisi, il Governatore Michele Emiliano, è intervenuto qualche mese fa commissariando l'Oga (Organo di governo d'ambito) sottraendo di fatto la regìa a Consales.
QUEI SOLDI DEL DEBITO EQUITALIA - Consales era stato eletto a maggio del 2012 con il centrosinistra ma a novembre del 2013 si è autosospeso dal Pd in seguito ad un’indagine sull'affidamento del servizio di comunicazione istituzionale e della rassegna stampa. La società Nubile di Luca Screti è l’azienda incaricata dal comune di Brindisi per il trattamento, biostabilizzazione e produzione di Cdr e Css dai rifiuti urbani recentemente affidato all'amin Puglia di Bari su provvedimento della Regione. Il commercialista leccese Massimo Vergara, è colui che avrebbe curato personalmente il versamento di un debito (di Consales) in contanti ad Equitalia, vicenda per cui il primo cittadino è attualmente sotto processo a Brindisi. Proprio ieri Consales era ii tribunale per un’udienza: la vicenda, in cui è imputato insieme ad altre tre persone per abuso d’ufficio truffa e concussione, riguarda l’affidamento del servizio di rassegna stampa e call center da parte del Comune alla News Sas, società di cui aveva detenuto la maggioranza delle quote fino a pochi mesi prima dell’elezione. Risponde di concussione in concorso con l'ex direttore di Brindisi dell’ufficio di Equitalia per aver costretto - questa l’ipotesi accusatoria - i dipendenti dell’ente di riscossione a mettere a disposizione i propri conti correnti bancari per trasformare i contanti in busta chiusa (in un caso 4.550 euro, è stato detto in aula) in assegni circolari da versare per saldare le rate della porzione di 20mila euro su 315mila di debito da pagare. Il processo è stato rinviato al 20 maggio prossimo. Le inchieste che riguardano il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, sono dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani.
IL PM: SODALIZIO CONSALES-SCRETI - E proprio dal caso Equitalia e dal pagamento con modalità «molto opache» come ha detto il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, parte questo troncone di indagine. Tra il sindaco Cosimo Consales, e l’imprenditore Luca Screti «c'era un sodalizio che non era diretto alla salvaguardia della pubblica utilità» ha precisato Dinapoli sottolineando come vi fosse una «cointeressenza tra il sindaco di Brindisi e l’imprenditore Luca Screti». Screti è, appunto, il titolare della Nubile, società che ha gestito per il Comune l’impianto di biostabilizzazione sequestrato oggi e la discarica di Autigno, già sequestrata nel 2015 nell’ambito di un’altra inchiesta. «Ci sono stati degli incontri riservati tra il sindaco e Screti - ha proseguito - fuori dalle sedi istituzionali e in cui non erano ammesse altre persone. Lì il sindaco avrebbe portato documentazione sull'impianto di biostabilizzazione Cdr e Css sulla via per Pandi». Nei computer della Nubile è stato poi trovato un progetto di revamping (di risistemazione, ndr) dell’impianto mandato dal Comune alla Regione e che gli investigatori ritengono sia stato compilato dalla Nubile.
LA MAZZETTA E I LAVORI MAI ESEGUITI - Pagando 30mila euro del debito personale (di complessivi 315mila euro) che il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, aveva con Equitalia, la società Nubile avrebbe potuto gestire l’impianto di biostabilizzazione senza rispettare il capitolato d’appalto. Ciò avrebbe provocato un conferimento in discarica di una quota nettamente superiore rispetto a quanto previsto con un vantaggio per l’imprenditore Luca Screti (arrestato assieme a Consales) di circa 3 milioni e 200 mila euro solo ne 2014 e un danno per i Comuni dell’Ambito brindisino di circa 500.000 euro per il pagamento delle tariffe e dell’Ecotassa. E’ quanto emerge dalle indagini culminate oggi con gli arresti. A quanto accertato, la ditta Nubile avrebbe dovuto impiegare 8 milioni di euro per il revamping, ossia per le opere che avrebbero consentito l’entrata in esercizio a regime dell’impianto a norma di legge. Non lo avrebbe fatto e non avrebbe quindi prodotto il combustibile derivato dei rifiuti, così come previsto dal capitolato. Quest’ ultimo prevedeva la produzione del 50% di biostabilizzato (che doveva andare in discarica), mentre l’altra parte, il Cdr, doveva essere destinata ai termovalorizzatori. Violando il capitolato, invece, la Nubile mandava irregolarmente la gran parte del prodotto in discarica. Sotto la lente della procura sono finite anche le fidejussioni fornite, per l’aggiudicazione dell’appalto alla Nubile, dalla società Daneco per cui c'era stata - è detto in una nota - «una informativa antimafia atipica» della Prefettura di Milano. La società Nubile è indagata ai sensi della legge della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
IL TERZO SINDACO IN MANETTE- Consales è il terzo sindaco di Brindisi arrestato negli ultimi 23 anni (il quarto in 32 anni) dopo Giuseppe Marchionna (in manette per abuso d'ufficio negli anni Novanta, e prosciolto) e Giovanni Antonino, arrestato nel 2003. Antonino era stato da poco rieletto e dopo un ribaltone si trovava al vertice di una coalizione di centrosinistra. Fu arrestato a Roma e condotto in carcere. Anche all’epoca le accuse contestate furono di corruzione, concussione e truffa. Il processo che seguì fu ribattezzato la «Tangentopoli brindisina». Si concluse con il patteggiamento a tre anni e sei mesi di reclusione che Antonino scontò in parte in carcere. Anche all’epoca a condurre le indagini fu il pm Giuseppe De Nozza, insieme al pm Adele Ferraro.
LA CRISI CON EMILIANO E L'ASSESSORE SCOMODO - Il nuovo sindaco di Brindisi affronta una crisi di governo della città ormai da mesi: negli ultimi tempi ha destato scalpore la notizia dell'assunzione nel suo staff del figlio di un consigliere comunale di opposizione, in cambio del voto favorevole all'approvazione del bilancio. Consales, inoltre, si sarebbe freso protagonista di uno scontro con il governatore della Puglia, Michele Emiliano, e con i vertici locali del Pd. Uno scontro istituzionale culminato negli ultimi tempi soprattutto per la posizione ingombrante dell'assessore all'Urbanistica, figlio di un boss della Sacra corona ucciso in un agguato. Un motivo in più per spingere Emiliano a ritirargli la fiducia.
CONSIGLIO VERSO SCIOGLIMENTO? - La giustizia farà il suo corso intanto è triste vedere Brindisi così sulle prime pagine. L'attività dell’opposizione aveva evidenziato in questi anni molte storture e la responsabilità è anche di chi ha sostenuto questa amministrazione fallimentare": lo sostiene in una nota il capogruppo di Forza Italia di Brindisi, Mauro D’Attis, a proposito dell’arresto del sindaco della città pugliese, Mimmo Consales (Pd). D’Attis chiede che si vada subito allo scioglimento del Consiglio comunale e si vada al voto a giugno. Nei giorni scorsi si era quasi giunti a un passo dallo scioglimento dopo la raccolta di 17 firme, ma alla fine il dietrofront di un consigliere di maggioranza aveva salvato ancora una volta il già precario equilibrio dell'amministrazione Consales.