Il sequestro preventivo si inserisce nell’ambito delle indagini avviate sulla Sanità regionale pugliese dal 2008. Anche in questo procedimento è indagata 'Lady Asl', il direttore generale della Asl Bari Lea Cosentino, già coinvolta in altri fascicoli riguardanti la sanità pugliese. Secondo quanto rende noto la Procura, dalle indagini condotte dal Nucleo di polizia tributaria è stato accertato che Lea Cosentino e Nicola Colella, dirigente dell’Area patrimonio dell’Asl Bari, insieme con Nunzio Galano, al quale erano riconducibili le aziende Sigma srl e Sgd Vending srl, e Sante Storelli, rappresentante delle due società, hanno turbato l'iter della procedura della gara per l’installazione di 80 distributori di alimenti e bevande nelle strutture ospedaliere e territoriali dell’Asl Bari, in violazione delle norme sull'evidenza pubblica.
La gara della Asl di Bari venne indetta il 16 maggio del 2008.
Secondo i pm della procura di Bari Giuseppe Scelsi, Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia, la Sigma avrebbe vinto nel 2008 la gara indetta dalla Asl presentando un’offerta molto più vantaggiosa di quelle delle ditte concorrenti. A gara vinta, l’allora dg della Asl di Bari, Lea Cosentino, avrebbe annullato l’appalto (avendo appurato che a Galano era riconducibile un’altra società partecipante all’appalto, appunto la Sdg Vending), riaffidandolo, tramite un accordo privato, alla stessa Sdg Vending, ad un prezzo inferiore e quindi più vantaggioso per l’aggiudicatario, sfavorevole per la Asl.
I quattro indagati sono accusati di turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e furto aggravato, per aver continuato ad utilizzare i distributori, approvvigionandosi delle forniture elettriche ed idriche della Asl, nonostante un provvedimento del tribunale civile di Bari del 24 marzo 2009 ordinasse la cessazione immediata del contratto. L'inchiesta della Procura di Bari nell’ambito della quale sono stati sequestrati i distributori di bevande e alimenti in ospedali e Asl baresi, è nata da un procedimento amministrativo. Una delle aziende concorrenti, la Somed, ha presentato infatti ricorso contro la Asl di Bari e la Sdg Vending SRL.
Le indagini si sono sviluppate grazie all’analisi dei documenti, all’esame di persone a conoscenza dei fatti e alle intercettazioni disposte in altri procedimenti della Procura che coinvolgono i fratelli Tarantini e Lady Asl.
LEGALI SGD VENDING: ACCUSE PRIVE FONDAMENTO
Il provvedimento di sequestro preventivo dei distributori di bevande e alimenti installati dalla Sgd Vending srl nelle strutture ospedaliere e territoriali della Asl Bari “si fonda su di un’ipotesi accusatoria del tutto priva di fondamento e smentita da pronunce degli organi di giustizia sia ordinaria che amministrativa”. Lo scrivono in una nota gli avvocati Aldo Loiodice e Ignazio Lagrotta, legali della Sgd Vending.
Per i legali dell’azienda “la presunta presenza abusiva dei distributori, assunta dal pm sulla scorta di un provvedimento cautelare del tribunale di Bari del 24 marzo 2009, che aveva sospeso l’efficacia esecutiva del contratto, come verrà dimostrato in sede di ricorso al riesame (e come avremmo potuto chiarire al pm se ascoltati), sconta un evidente contrasto con le pronunce dello stesso tribunale di Bari”.
Quest’ultimo, prosegue la nota, ha “prima sospeso parzialmente detta ordinanza” e poi “nel novembre 2009, accogliendo il reclamo della Sgd Vending, riformato l’ordinanza di sospensione dell’efficacia esecutiva del contratto”. Di conseguenza, concludono i due avvocati, l’azienda “ha operato nel crisma della legalità e in virtù di un contratto valido ed efficace”. Essendo il sequestro preventivo con facoltà d’uso, l’azienda assicura che “farà tutto quanto nelle sue disponibilità per favorire la ripresa celere del servizio”.