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Puglia, ecco lo Sportello unico digitale «Zes»

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

Puglia, ecco lo Sportello unico digitale «Zes»

Il commissario della Zes Manlio Guadagnuolo

Dal 5 settembre istanze telematiche «rapide» per le aziende che vogliono investire

Lunedì 22 Agosto 2022, 13:58

Il conto alla rovescia è iniziato, è visto come un click day per le imprese che vogliono liberarsi dai lacci della burocrazia, la vera nemica dell’economia. Dalla holding alla piccola impresa artigianale hanno annotato sul calendario la data del 5 settembre: è il giorno in cui la Zes, la Zona economica speciale Adriatica interregionale Puglia (tranne Taranto) e Molise attiverà lo Sportello unico digitale. Una «creatura» del ministro uscente del Sud, Mara Carfagna, che in un anno e mezzo ha rivitalizzato una legge varata cinque anni fa e rimasta al palo per tanto tempo.

Cosa è lo Sportello unico? E’ una sorta di sostituto del «Suap» nelle aree che ricadono nel territorio della Zona economica speciale, in cui ciascuna impresa potrà presentare la sua richiesta per apertura o ampliare la propria attività. Ad annunciare l’avvio dello Sportello, con una comunicazione inviata a imprese, associazioni di imprese, sindacati e stakeholders, il commissario straordinario della Zes Adriatica, l’ing. Manlio Guadagnuolo, nominato il 26 aprile con un decreto di Mario Draghi «bollinato» dalla Corte dei conti un mese dopo. «Piccole, medie e grandi imprese - si legge nella lettera a firma del commissario - potranno presentare istanza di Autorizzazione unica per realizzare “in tempi Zes” i propri programmi e progetti di investimento nelle aree ricomprese nella perimetrazione della Zes». Nasce, insomma, quella che Guadagnuolo chiama «la burocrazia amica delle imprese, occasione unica e irripetibile».

Il perché è presto detto: il Commissario Zes sarà l’unico interlocutore per le imprese interessate agli investimenti; l’autorizzazione unica assorbirà e sostituirà tutte i vari pareri, evitando alle imprese «gravosi pellegrinaggi presso i vari Enti»; tempi certi, rapidi e più che dimezzati, grazie alle semplificazioni amministrative, ai termini perentori, al silenzio assenso. L’autorizzazione unica, per legge, costituisce variante urbanistica. A partire dal 5 settembre sia per la semplice Scia (ogni intervento che ricade in area Zes non dovrebbe passare più dal Suap del Comune di riferimento) sia per l’intervento più complesso, bisognerà compilare il modello telematico nel quale sono ricompresi tutti i vari passaggi burocratici. Per l’impresa, quindi, l’interlocutore sarà solo uno, il Commissario, che nel momento di deposito telematico della istanza avrà un tempo massimo a disposizione (dovrebbe essere 45 giorni nei casi più complessi) per far partire il coinvolgimento di altre istituzioni attraverso lo strumento della conferenza di servizi in «modalità asincrona».

E veniamo alla agevolazioni fiscali. Tra queste, il credito d’imposta sull’intero valore dell’investimento (compreso l’acquisto del suolo e/o degli immobili eventualmente su di esso esistenti) - pari al 45% per le piccole, 35% per le medie e 25% per le grandi imprese - la riduzione dell’Ires del 50%. Ma non è tutto: a questo vanno aggiunti «i vantaggi derivanti dalla riduzione/azzeramento degli oneri comunali grazie ai kit localizzativi (in corso di definizione tra il Commissario e i Comuni interessati), i contratti di sviluppo, “il pacchetto Zes” in via di programmazione tra il Commissario ZES e le Regioni Puglia e Molise (nell’ambito dei Por 2021-2027)».

Come tutte le novità, non mancano i dubbi e le incertezze. La notizia dell’attivazione dello Sportello unico digitale sta suscitando molto interesse nel mondo economico, solleticando anche gli interessi (meno legittimi) di qualche speculatore probabilmente più orientato alle riperimetrazioni delle aree Zes Adriatica, il cui sito è on line (https://adriatica.zes.gov.it) e contiene una parte delle informazioni utili.
Ci spieghiamo meglio. Attualmente le aree della Zes Adriatica interessano 27 Comuni pugliesi (in tutte le province tranne Taranto) e 11 del Molise. Nell’area pugliese, le zone della zes (che non sempre coincidono con le aree industriali o retroportuali) comprendono complessivamente poco meno di 3mila ettari. Ma non tutte le aree sono assegnate il che si traduce in oltre 260 ettari da assegnare ad altrettante zone con meccanismi spiegati nell’altro articolo pubblicato in questa pagina. A conti fatti, la Puglia (cioè il Commissario Zes) si ritroverà almeno 350 ettari a disposizione da riassegnare visto che altri 80 ettari deriveranno da una «scrematura» delle aree attualmente perimetrate.

Vista così, insomma, l’attivazione dello Sportello unico sembra il classico «miracolo» ma il vero banco di prova sarà a partire dal 5 settembre. Indubbiamente il Commissario, e l’Agenzia per la Coezione territoriale che ha il monitoraggio delle 8 Zes (in Puglia ricade un’altra Zes, la Ionica, con competenze nel Tarantino e nella Basilicata), dovranno rimboccarsi le maniche per trasformare gli annunci in fatti concreti.

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