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Tempo di raccolta, ma in Puglia e Basilicata manca la manodopera stagionale

 
Redazione online

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Frutta e verdura a peso d’oro: in Basilicata dai banconi spariscono i prezzi per non «spaventare»

Coldiretti: «All'agricoltura pugliese servono almeno 15mila lavoratori. Bisogna snellire l'iter dei permessi»

Martedì 31 Maggio 2022, 12:50

15:06

BARI - Al'agricoltura pugliese servono almeno 15mila lavoratori stagionali per garantire le campagne di raccolta estive di frutta e verdura. È quanto afferma la Coldiretti regionale, nel sottolineare che l’arrivo del grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora più urgente far fronte alla carenza di manodopera.

La mancanza di stagionali si fa sentire nella raccolta delle ciliegie fino al trapianto dei pomodoro ma anche negli agriturismi, con 30mila giornate di lavoro perse in Puglia, dove si sente la mancanza di operai agricoli italiani e stranieri in un settore, quello agricolo, che assorbe in Puglia in media 1,2 milioni di occupati, secondo i dati Crea. 

«Le imprese agricole - spiega la Coldiretti - hanno bisogno dei lavoratori richiesti ma, ad oggi, non sono stati ancora rilasciati i nulla osta da parte degli Sportelli Unici. Non è possibile che per colpa della burocrazia  le imprese perdano il lavoro di una intera annata agraria dopo aver affrontato peraltro un pesante aumento dei costi di produzione determinato dalla guerra in Ucraina. Rispetto all'anno scorso – precisa la Coldiretti – le quote di lavoratori extracomunitari ammessi per decreto in Italia è stato alzato a 69mila e di questi, la fetta riservata all`agricoltura è di 42mila posti, a fronte dei quali sono però pervenute circa 100mila domande».

In Puglia viene ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con 39mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore in Puglia, mentre – insiste Coldiretti Puglia - si registrano fortissime difficoltà a reperire anche la manodopera italiana. Ma per salvare le produzioni occorre anche – insiste la Coldiretti Puglia – dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter essere impiegati nei campi attraverso una radicale semplificazione del lavoro agricolo. Un provvedimento che interesserebbe almeno 25mila italiani in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.

IL CASO LUCANO

«Mancano lavoratori stagionali in Basilicata per garantire le campagne di raccolta estive di frutta e verdura, ormai alle porte». L’allarme è stato lanciato - in una nota diffusa dall’ufficio stampa - dalla Coldiretti.
Nel sottolineare che «l'arrivo del grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora più urgente far fronte alla carenza di manodopera», il presidente della Coldiretti lucana, Antonio Pessolani, ha aggiunto che «i disagi maggiori potrebbe verificarsi nel Metapontino. Per questo - ha proseguito - occorre velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare per lavorare nelle imprese agricole al più presto». Secondo Pessolani, «le imprese agricole hanno bisogno dei lavoratori richiesti ma, ad oggi, non sono stati ancora rilasciati i nulla osta da parte degli Sportelli Unici».
La Coldiretti ha inoltre messo in evidenza che «fino al 2019 il comparto ortofrutticolo del Metapontino ha mobilitato in media circa 12 mila unità al giorno, tra coltivatori diretti, ditte individuali e braccianti agricoli, di cui oltre cinquemila provenienti dall’estero o dalle regioni limitrofe di Puglia e Calabria. Nel 2020, a causa del lockdown generalizzato, si è registrato un notevole rallentamento delle attività di raccolta ed un deciso calo delle giornate di lavoro, anche a causa della chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri -che è stata solo parzialmente compensata dagli operai italiani provenienti dai paesi delle aree interne della Basilicata e dalle province pugliesi di Taranto, Lecce e Brindisi e da quella calabra di Cosenza, la cui mobilità è stata peraltro limitata a causa sia delle restrizioni imposte agli spostamenti tra territori limitrofi sia per l’applicazione di regole stringenti nell’impiego dei mezzi di trasporto, pubblici e privati, che si rendevano necessari per raggiungere le aziende del metapontino». Per i dirigenti della Coldiretti, Pessolani e Romano, " servono provvedimenti straordinari per assicurare la presenza di manodopera nelle campagne. Una esigenza che si è fatta emergenza nell’area del Metapontino. Per questo un piano straordinario dei trasporti per i braccianti agricoli impegnati nel metapontino ed il contestuale impiego di percettori di ammortizzatori sociali e del reddito di cittadinanza può essere di grande aiuto all’intero comparto».

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