Sarà stato per il timore di perdere un incarico di 5mila euro netti al mese, oppure per la pressione politica o il rischio di scatenare uno scontro istituzionale, o più semplicemente per essersi resa conto - in ritardo - dell'errore: sta di fatto che Alessandra Caiulo, solista della Taranta, la neo nominata portavoce del presidente del consiglio regionale, Loredana Capone, ha fatto marcia indietro.
Dopo aver pubblicato su Fb, il 12 febbraio scorso, un post offensivo contro i ministri del centrodestra del nuovo governo, ha ammesso di aver sbagliato e ha chiesto scusa.
Un atto, suggellato con lo stesso mezzo, che dovrebbe spegnere così una polemica che nelle ultime ore aveva spinto il centrodestra - Forza Italia in primis - a chiedere spiegazioni al vertice dell'aula, mettendola in imbarazzo soprattutto perchè era stato chiesto di discutere il caso in consiglio manifestando anche l'opportunità, di chi svolge un incarico istituzionale quale è quello del portavoce, a farsi da parte.
Ma cosa aveva scritto Alessandra Caiulo dopo aver firmato un contratto di 91mila euro lordi all'anno?. Ecco il testo: «E' brutto brutto se dico che mi viene da vomitare al solo pensiero della Carfagna ministro per il Sud? Povera Italia mia, Carfagna, Brunetta, Gelmini, Giorgetti al Mise?».
Dopo le inevitabili proteste arrivate dal centrodestra (e non solo), la Caiulo ha rimosso il post anche se nel frattempo aveva già dato fiato alle trombe.
Dal centrodestra, quindi, levata di scudi e richieste di dimissioni senza nascondere anche la possibilità di un esposto all'Ordine professionale visto che la Caiulo è giornalista pubblicista.
Non solo: la notizia sarebbe rimbalzata a Roma dove tale caduta di stile non sarebbe stata apprezzata, tant'è che la vicenda sarebbe stata affidata alla valutazione di alcuni legali.
Melius re perpensa, nel frattempo, Alessandra Caiulo ha pubblicato sabato un post riparatorio: «Mi scuso se ho usato toni eccessivi nei confronti di alcuni Ministri di Forza Italia e della Lega, quando uno sbaglia lo deve ammettere. Faccio i miei migliori auguri di buon lavoro per il ruolo che sono chiamati a svolgere». Sarà davvero finita?