Stéphanie Frappart è solo l’ultima dimostrazione in ordine cronologico che le donne, anche nel calcio, possono raggiungere alti livelli di competitività. L’arbitro donna originario della Val d’Oise ha fatto ieri l’esordio a Torino per dirigere il match tra Juventus e Dinamo Kiev di Champions League. Ex atleta e calciatrice, la Frappart ha bruciato le tappe entrando nelle liste Fifa nel 2009 per poi arbitrare due mondiali femminili, la finale di Supercoppa Europea del 2019 tra Liverpool e Chelsea, e fare l’esordio a ottobre in Europa League. Adesso la Frappart ha frantumato anche l’ultimo dei record, diventando il primo arbitro donna della storia ad aver fischiato in tutte le massime competizioni europee, campionato francese compreso. A soli 37 anni, Stéphanie è diventata un idolo per tutte le donne che sognano di percorrere la sua stessa strada. In Puglia, sebbene ci siano tutti i presupposti per fare meglio, il movimento non è ancora all’altezza delle aspettative. «Nei corsi che organizziamo – spiega il presidente del Cra, Nicola Giovanni Ayroldi – la percentuale di iscrizioni femminili si attesta sul 10% del totale. Nei principali campionati dilettantistici, sono cinque le donne impiegate fra Eccellenza, Promozione e Prima Categoria. Nel settore giovanile ce ne sono molte di più, ma abbiamo il dovere di preservare queste associate facendo grande attenzione alla loro crescita. I campionati regionali pugliesi sono fra i più difficili in Italia, e molte di loro sono troppo giovani per confrontarsi con queste categorie all’età di sedici anni».
Nel 2019 erano 1.600 le associate a rappresentare la categoria su scala nazionale, un numero molto simile al totale complessivo degli arbitri pugliesi associati entro la fine della passata stagione. Su 120 fischietti, dall’Eccellenza alla Prima Categoria, si contano solo cinque donne. Ce n’è una nel futsal su 81 associati pugliesi, poi un’altra nella Commissione Tecnica. Sono invece quattro le osservatrici, su un totale di 49. Scorrendo gli almanacchi storici, solo due pugliesi sono riuscite a raggiungere l’arbitraggio professionistico. Si tratta della barese Silvia Tea Spinelli (vice designatore Can Pro a supporto di Antonio Damato), diventata la seconda donna italiana ad approdare in serie C nella Sezione di Terni; e della foggiana Lucia Abruzzese, assistente in Can Pro e internazionale, appena designata per una gara di Champions femminile a metà dicembre. L’unica pugliese che attualmente può sognare di fare il salto nella Can D è Cristiana Laraspata, 26enne barese, che oggi rappresenta l’immagine più bella del campionato regionale di Eccellenza fermo ai box a causa del Covid.