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Patrizia Nettis
29 Novembre 2020
Non si sono presentati alla convocazione di accettazione dell’incarico per entrare nelle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziali, perché positivi al Covid-19, e la Asl metropolitana li ha esclusi. E pensare che il virus lo hanno contratto probabilmente mentre stavano lavorando in guardia medica o in altre Usca. Insomma, oltre al danno della malattia, anche la beffa della perdita di un posto di lavoro.
La disavventura riguarda otto specializzandi in Medicina generale. Il 30 ottobre la Regione Puglia aveva indetto un bando per arruolare medici da inserire nelle Usca con un incarico della durata di due mesi, dal primo dicembre al 31 gennaio, ma prorogabile in caso di allungamento dello stato di emergenza.
L’avviso era rivolto, in scala di priorità, ai tutti i medici che hanno già un incarico di guardia medica a tempo indeterminato o determinato, agli specializzandi in Medicina generale (i futuri medici di famiglia) e infine a tutti i medici abilitati all’esercizio della professione. Al bando bisognava rispondere entro cinque giorni.
«Tutto si è svolto secondo una tempistica assurda - dice una degli specializzandi esclusa perché positiva -. Io ho ricevuto il messaggio di posta elettronica certificata (pec) di inserimento in graduatoria, ho fatto la scelta della sede come richiesto e sono stata chiamata per lunedì scorso, 23 novembre, per la firma del contratto. Venerdì 20, tra l’altro proprio poche ore prima che arrivasse la pec di convocazione, ho iniziato ad accusare spossatezza».
Quindi: «Ho fatto un tampone e nel pomeriggio ho avuto il risultato di positività. Ho subito inviato una mia pec alla Agru (Area gestione risorse umane) Uoga Pc (Unità operativa gestione personale convenzionato) allegando il certificato medico».
Non ha ricevuto risposta. Martedì però le è arrivata una telefonata: «Mi hanno detto - rivela la dottoressa - che, dato che non mi ero presentata alla convocazione, l’incarico non poteva essermi conferito. Ritengo che sia una decisione eticamente spregevole. Senza contare che nelle Asl delle altre province non è necessario presentarsi di persona per il conferimento, anche perché situazioni del genere creano situazioni di assembramento».
La nostra interlocutrice lavora a una guardia medica in provincia di Taranto e ha contratto il Covid sicuramente in servizio. «Sono molto scoraggiata - confessa - e amareggiata. Non è un atteggiamento giusto nei nostri confronti. Senza contare che un medico guarito dal Covid vale doppio perché può interagire con i pazienti in modo più diretto e con meno rischi».
E ora? «Abbiamo chiesto l’intervento del sindaco che ci ha promesso di impegnarsi. Ma faccio appello anche al presidente Emiliano e all’assessore Lopalco perché risolvano la situazione».
Il sindacato professionale, peraltro, è già intervenuto nei giorni scorsi e in maniera proficua sempre sulla stessa graduatoria dove c’era stato un altro apparente pasticcio. Erano stati infatti prima ammessi e poi esclusi altri specializzandi di Medicina generale per una presunta incompatibilità legata ad altri incarichi già in essere come guardia medica o personale Usca. Alla fine la Asl ha fatto marcia indietro riammettendo tutti. L’auspicio è che possa accadere anche per questa situazione.
LA REPLICA DELL'ASL: «NESSUN MEDICO SARA' ESCLUSO» - I medici USCA in fase di assunzione- attualmente positivi - potranno prendere servizio non appena si saranno negativizzati. E’ quanto precisa la Direzione generale della ASL Bari, in merito alle notizie circolate nelle ultime ore sulla presunta esclusione dal bando dei medici risultati positivi al test molecolare.
L’Area risorse umane della ASL ha convocato nei giorni scorsi i medici USCA in fase di reclutamento e, preso atto della positività di alcuni di loro, nel rispetto delle prescrizioni previste dalla sorveglianza epidemiologica, ha rinviato la sottoscrizione del contratto che non avverrà prima della negativizzazione degli stessi. I medici sono attualmente isolati e, come indicato dai protocolli anti Covid, saranno sottoposti a tampone di controllo e solo in caso di esito negativo potranno prendere servizio.
Per andare incontro alle singole esigenze, l’area del personale ha inoltre mantenuto fede alla preferenza sulle sedi indicate. Quindi ai medici sarà assegnata la struttura segnalata al momento della partecipazione all’avviso pubblico. Le procedure di assunzione sono state accelerate per garantire il potenziamento delle USCA dal 1 dicembre.
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