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Caos scuole in Puglia, dopo la svista dell'Avvocatura statale, arriva la nota del Ministero: noi contro Emiliano al Tar

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Caos scuole in Puglia, nel «duello» al TAR l’avvocatura dello Stato «appoggia» Emiliano

In mattinata la Gazzetta aveva dato notizia di una costituzione dell'Avvocatura di stato che sembrava appoggiasse Emiliao salvo poi correggere il tiro e parlare di "nota standard"

Martedì 10 Novembre 2020, 09:59

21:13

Il Ministero dell’Istruzione si è costituito nel giudizio in corso dinanzi al Tar Puglia sull'ordinanza regionale che da fine ottobre ha disposto la didattica a distanza anche nelle scuole elementari e medie. Il procedimento nasce dal ricorso del Codacons Lecce e di alcuni genitori di figli in età scolare che hanno chiesto l'annullamento della delibera regionale ottenendone la sospensione. Dopo la sospensione decisa dal Tar venerdì scorso, il governatore Emiliano ha emesso una nuova ordinanza che , in sostanza, consente alle famiglie di scegliere se mandare i figli a scuola o far seguire loro le lezioni da casa.

In mattinata la Gazzetta aveva dato notizia del fatto cher l’Avvocatura dello Stato si fosse costituita - per conto del ministero dell’Istruzione - a sostegno della Regione nel giudizio davanti al TAR di Bari che il 18 deciderà in camera di consiglio se confermare o meno il decreto con cui venerdì è stata sospesa l’ordinanza del presidente Michele Emiliano.

Il provvedimento della Regione del 28 ottobre aveva disposto lo stop fino al 24 novembre di tutte le attività di didattica in presenza dalle elementari alle superiori in Puglia. L’avvocato dello Stato, Giuseppe Zuccaro, si è costituito “per resistere al ricorso” con cui una associazione di consumatori ha ottenuto il decreto sospensivo della chiusura delle scuole: l’Avvocatura dello Stato dunque difenderà l’ordinanza di chiusura di Emiliano. 

Tuttavia, nel corso della mattinata, è stato lo stesso legale dell'Avvocatura, Zuccaro, a precisare che si era trattato di “una costituzione standard che viene generata dal sistema informatico. La nostra posizione dipende da quello che ci dirà il ministero dell’Istruzione, quindi in questo momento non siamo in grado di dire se aderiremo al ricorso o se ne chiederemo il rigetto. Per evitare che si generi confusione stiamo depositando al Tar una nota di chiarimento”.

Ieri il governatore Emiliano, rilanciando le dichiarazioni alla «Gazzetta» del presidente della Fimp, aveva fatto suo l'appello dicendo «evitate di mandare i bambini a scuola in presenza, questo è più sicuro sia per i bambini che per la salute pubblica. Scegliete, se possibile, la Dad, e da casa cercate di fare il possibile, fino a quando i dati epidemiologici non scenderanno».

L’ordinanza del 27 ottobre, quella che chiudeva tutte le scuole, è stata sospesa venerdì con un decreto monocratico urgente del Tar di Bari. La Regione ha chiesto di anticipare (dal 3 dicembre a mercoledì della prossima settimana) l’udienza in camera di consiglio in cui si discuterà della sospensiva: il tentativo sarà, ovviamente, di ottenere la revoca del decreto, così da poter ripristinare la chiusura alla didattica in presenza di tutti gli istituti scolastici.

Sul punto, Emiliano non usa giri di parole: «Anche il Tar della Campania - ha detto ieri - ha respinto, come aveva fatto il Tar di Lecce, una ordinanza identica alla nostra: dice chiaramente che il provvedimento di chiusura alla didattica in presenza di tutte scuole, è motivato “sul rilievo della persistente emergenza sanitaria, sul verificato effetto moltiplicatore dei contagi connessi a positività nelle fasce di età scolare e sul prevedibile impatto sul sistema sanitario regionale”. Se così è, abbiamo ancora ottime possibilità di convincere il Tar di Bari a ripristinare la nostra ordinanza di fine ottobre: la sospensiva ci ha molto stupito».

Nei fatti però le scuole pugliesi sono state autorizzate dal ministero a non applicare la nuova ordinanza. Emiliano non ci sta: «Ricordo a tutti coloro che sono stati costretti ad accettare la didattica in presenza per la indisponibilità a concederla o ad organizzarla in tempi ragionevoli, che hanno il pieno diritto di pretenderla e che potranno segnalare le omissioni al Prefetto e all’Ufficio scolastico regionale e anche a me, come già stanno facendo».

(foto Ansa)

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