BARI - Dopo Ginosa Marina e Foggia il coronavirus si ripresenta anche in una Rsa di Bari.
Sono 18 i contagi registrati (tra personale sanitario e pazienti) nell’Oasi Santa Fara, una struttura per anziani non autosufficienti alle porte del capoluogo, la terza colpita da un focolaio in questa seconda fase. «Allo stato attuale non c’è nessuna emergenza specifica», garantisce il capo del dipartimento Salute, Vito Montanaro: ma la Regione e le Asl mantengono comunque l’attenzione.
Il primo caso nella Rsa di Bari è stato registrato venerdì, ed al momento la situazione appare sotto controllo. La Asl ha eseguito tamponi su personale ed ospiti. I contagi sono in forma lieve, non ci sono ricoveri ed è stato disposto l’isolamento all’interno della stessa struttura. Sarà l’indagine epidemiologica a stabilire la genesi del focolaio, che potrebbe essere legato all’onda lunga dei rientri dalle ferie o (più probabilmente) dei rientri da altri Paesi europei dove il virus ha ripreso a circolare.
A Foggia, intanto, è arrivato a 12 il numero dei contagi nella Rsa per disabili «Pia unione amici di Lourdes», dove nella serata di sabato è morto un 40enne con gravi patologie preesistenti, uno dei primi a mostrare sintomi da covid. La Asl ha effettuato complessivamente 86 tamponi tra ospiti e dipendenti, e tre pazienti sono stati ricoverati a San Giovanni Rotondo. Anche qui l’isolamento dei casi positivi dovrebbe avvenire all’interno della stessa struttura, ma se non sarà possibile è già pronto un piano per il trasferimento.
Salgono a sei invece i morti collegati al focolaio nella Rsa «Villa Genusia» di Ginosa Marina, che conta al momento circa 60 persone. Il decesso riguarda una donna 80enne ricoverata da giorni in Malattie infettive al Moscati, in gravi condizioni per via di altre patologie preesistenti. La struttura assistenziale al momento è tornata sotto controllo e non si registrano più nuovi contagi.
La situazione delle Rsa oggi è molto diversa da quella dello scorso inverno, quando sono state 14 le strutture colpite da focolai. In quattro casi (Soleto, Canosa, Bovino e Minervino) la situazione è stata particolarmente difficile, tanto da portare alla revoca delle autorizzazioni e all’apertura di inchieste giudiziarie. A Bari sono state tre le residenze per anziani interessate da catene di contagi: per Don Guanella e Villa Giovanna l’emergenza è stata gestita all’interno, mentre alla «Nuova Fenice» di Noicattaro l’onda del focolaio è stata più lunga ed è stato necessario mettere gli operatori in quarantena utilizzando appartamenti della Protezione civile.
POLIGNANO: 101 CASI E OBBLIGO MASCHERINA - Il numero dei residenti a Polignano contagiati dal Coronavirus sale a 101, rispetto ai 90 dello scorso 17 settembre: a riferirlo è il sindaco Domenico Vitto. Si tratta di positività legate al focolaio all’interno dell’azienda Sop che l’Asl Bari ha comunicato di aver circoscritto. Come precisa Vitto, il dato sui contagi è stato trasmesso dalla Prefettura.
«Tutti i casi - prosegue il sindaco - riguardano dipendenti dell’azienda al centro del focolaio o contatti stretti». Per questo motivo, Vitto ha deciso di prorogare l'ordinanza che obbliga ad indossare sempre la mascherina quando si è fuori dalle proprie abitazioni e che impone a tutti gli esercizi commerciali di chiudere le attività non oltre le 00,30. "Ho deciso di prorogare l’ordinanza fino a giovedì - spiega il sindaco - considerata la fase delicata che stiamo affrontando. Invito ancora una volta tutti al rispetto delle regole anti contagio, regole di buonsenso che possono fare la differenza».