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Regionali Puglia, Forza Italia: «Lopalco strumentalizza il suo ruolo». Fdi: «Si dimetta»

 
Redazione online

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Pier Luigi Lopalco

Il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, e il vicecommissario, Dario Damiani, contestano le dichiarazioni del capo della task force regionale riportate assieme al quotidiano bollettino regionale sul Coronavirus

Giovedì 23 Luglio 2020, 19:36

19:39

BARI - «Il professor Lopalco continua a diffondere le sue dichiarazioni nel bollettino epidemiologico inviato dalla Regione Puglia, come se persistesse quel carattere di terzietà che il suo incarico meramente scientifico avrebbe richiesto». Il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, e il vicecommissario, Dario Damiani, contestano le dichiarazioni del capo della task force regionale riportate assieme al quotidiano bollettino regionale sull'andamento in Puglia della pandemia di Coronavirus. «Il professore - proseguono - ha deciso di lanciarsi nella campagna elettorale con Michele Emiliano. Una scelta legittima, ma doveva dimettersi da coordinatore della task force per il coronavirus. Purtroppo, ad oggi, non solo non c'è traccia di dimissioni, ma si continua a strumentalizzare un ruolo tecnico, lautamente retribuito con i soldi dei pugliesi, per fare campagna elettorale. A questo punto non possiamo che ricordare a Lopalco e ad Emiliano che i cittadini pugliesi hanno le tasche piene di questa sfacciataggine nello sperperare soldi pubblici per scopi elettorali».

«Il professore Pierluigi Lopalco ha ribadito che non intende dimettersi perché ha un lavoro da portare a termine e c'è un piano anti Covid da preparare in caso di seconda ondata. Parole e annunci che non rendono giustizia alla sua intelligenza e a quella dei cittadini ed elettori": lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Ignazio Zullo.
«Con la sua candidatura - ritiene Zullo - il professore ha perso autorevolezza e credibilità derivanti dall’essere una figura neutrale, indipendente rispetto alla politica. Adesso, invece, non solo qualunque sua decisione sarà suscettibile e interpretabile in funzione della sua posizione di candidato, e quindi persona alla ricerca di consensi, ma anche quelle del passato possono essere reinterpretare in funzione della sua decisione di candidarsi. Come potrebbe infatti decidere liberamente in caso di assembramenti e situazioni di rischio insorgenti e documentate, ma legate a importanti categorie economiche e produttive? In casi di tal genere assumerà decisioni nell’interesse della collettività o nel proprio interesse elettorale? Il lavoro del professore è terminato, di fatto, con la sua candidatura. Perché non potrebbe certo essere lui a orientare un nuovo piano anti-Covid, a incontrare rappresentanze di categorie tutte portatrici di legittimi interessi e di migliaia e migliaia di voti, senza ridurre la scienza e la politica ad una barzelletta e a un mercimonio». Per questi motivi, Zullo chiede le dimissioni che «possono ridare credibilità alla funzione tecnica esercitata».

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