«Gli Uffici del ministero hanno operato secondo le norme previste al fine di non incorrere in un procedimento di infrazione da parte della Ue», così il ministro dell’Ambiente Costa a proposito del raddoppio Termoli-Lesina.
Il ministro ha poi spiegato nel corso di una telefonata con l’associazione «L’Isola che non c’è» (che da anni porta avanti questa battaglia per l’Alta Velocità ferroviaria lungo la dorsale Adriatica e sostenuta da oltre 180 personalità del mondo accademico, del giornalismo, da decine di sindaci, governatori e dallo stesso Al Bano) e alla quale ha aderito lo stesso ministro che sull’argomento «i suoi uffici hanno già convocato per la settimana prossima i vertici di Rfi».
Questo vuole dire che contrariamente ai tempi previsti dalle procedure (60 giorni) entro la fine della settimana prossima la questione potrebbe nuovamente riprendere il suo “naturale” iter, interrotto a maggio dopo che il provvedimento era stato bocciato dal ministero dell’Ambiente in sede di Valutazione di impatto ambientale.
«I vertici di Rfi - riferisce l’Associazione - hanno consegnato lo scorso 6 luglio l’esito del nuovo e più approfondito monitoraggio del sito da un punto di vista “avi-faunistico”, così come richiesto dai tecnici del ministero dell’Ambiente che avevano respinto.
Rfi nel nuovo documento ha escluso ogni possibile impatto sull’avi-fauna”. E spiegato inoltre che “il progetto prevederà un monitoragggio continuo al fine di “compatibilizzare” le lavorazioni con il popolamento faunistico della zona interessata dall’intervento».
Immediatamente dopo l’incontro in programma con Rfi il ministero dovrà convocare (speriamo un’ora dopo) la Commissione Via.