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App Immuni in Puglia, Anelli: ok coinvolgere pediatri e medici di famiglia

 
Redazione online

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App Immuni

I camici bianchi saranno contattati dai propri assistiti, allertati dalla App, per avviare le segnalazioni al Dipartimento di prevenzione, così da monitorare tutti i contatti

Lunedì 01 Giugno 2020, 20:56

20:58

Da questa sera sarà possibile scaricare gratuitamente dagli store la App Immuni, che offrirà la possibilità di tracciare i contatti dei contagiati dal Covid-19. La sperimentazione partirà dal 3 giugno in quattro Regioni: Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria. Un test di pochi giorni, per provare la funzionalità della app, prima di mettere a regime il suo utilizzo. Utilizzo che vedrà, in entrambe le fasi, il coinvolgimento dei Medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, sia ai fini dell’adesione al programma, sia nei passaggi successivi di segnalazione, monitoraggio e gestione dei contatti.

«Accogliamo con piacere l'invito del Ministro della Salute Roberto Speranza a collaborare per rendere ancor più efficiente il sistema di segnalazione dei contatti grazie al coinvolgimento dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta – afferma il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Fnomceo, Filippo Anelli -. Solo i medici possiedono infatti le competenze, acquisite in un lunghissimo periodo di studi e di formazione che varia dai 9 agli 11 anni di università, necessarie al fine di valutare lo stato di salute dei cittadini e quindi assumere con cognizione di causa gli opportuni provvedimenti».

«Nelle quattro Regioni scelte dal Governo per avviare la sperimentazione – spiega -. i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta saranno contattati dai propri assistiti, allertati dalla app Immuni, al fine di avviare le segnalazioni al dipartimento di prevenzione, in modo da riuscire a monitorare tutti i contatti».

«Una strategia che potrebbe risultare vincente in questa fase due, ove la precoce individuazione dei focolai rappresenta l'obiettivo principale della sanità pubblica – conclude Anelli –. È necessaria, a tal fine, un’elevata adesione dei cittadini al programma, che costituisce la seconda delle 3 T della prevenzione: testare, tracciare e trattare. Invitiamo quindi gli assistiti a scaricare e attivare la app. Questo permetterà a loro e ai loro medici di mettere in atto precocemente, in caso di contatto con un positivo, tutte le attività di prevenzione e di mettere al riparo la collettività dall’insorgere incontrollato di nuovi focolai».

 UN'ARMA IN PIU' CONTRO COVID - L’App Immuni «potrà essere un importante strumento di supporto alle attività di contact tracing svolte quotidianamente dai nostri dipartimenti di Prevenzione nella lotta all’epidemia da Covid 19». Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

In serata l'App è scaricabile attraverso il sito immuni.italia.it, la sperimentazione partirà nelle prossime ore, probabilmente dal 3 giugno, in quattro Regioni, tra cui la Puglia. Infatti, per poter avere dei risultati prima un numero «congruo» di pugliesi dovrà installare l’App: secondo fonti sanitarie pugliesi almeno il 10% della popolazione dovrà scaricare l’applicazione. «Noi - prosegue Emiliano - in questi mesi, con gli uomini e le donne delle strutture operative delle Asl, abbiamo svolto un vero e proprio lavoro di intelligence, alla ricerca costante del virus, in collaborazione con i cittadini, per garantire la tutela della salute collettiva e la prevenzione della pandemia. Ritengo quindi che valga la pena e che convenga, per la tutela della salute di ciascuno di noi, scaricare sul proprio cellulare la app 'Immunì, messa a punto dal governo nazionale. È un’arma in più per combattere il coronavirus». L’App verrà testata anche in Liguria, Abruzzo, Marche e Puglia.

«Immuni sarà non solo un ulteriore arma nelle mani degli operatori dei dipartimenti di Prevenzione per la loro azione di tracciamento - aggiunge il professore Pier Luigi Lopalco dirigente del coordinamento per le emergenze epidemiologiche della Regione Puglia - ma anche uno scudo di sicurezza per il cittadino che sarà avvisato se inconsapevolmente fosse entrato in contatto con un caso accertato. Un ulteriore strumento quindi a supporto delle attività di contact tracing». La app «Immuni», sviluppata a livello nazionale e la cui installazione è del tutto volontaria, ha lo scopo di inviare una notifica alle persone che possono essere state esposte ad un caso COVID-19, avendo avuto un contatto stretto, invitandole a mettersi in contatto con il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta. «L'opportunità di sperimentare la app- dice il direttore del dipartimento regionale Politiche per la Salute Vito Montanaro - consentirà di avviare il «progetto territorio" con i medici di medicina generale ed i pediatri. Saranno loro ad interagire per primi con i pugliesi per illustrare l’utilità epidemiologica e sanitaria della app».

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