Bari - La app sarà scaricabile in giornata, gratuitamente, attraverso gli store digitali di Apple e Google. Ma la sperimentazione inizierà, materialmente, mercoledì. La Puglia è una delle tre regioni che proverà Immuni, la app per il «contact tracing» che dovrebbe aiutare l’Italia a gestire l’eventuale ritorno della pandemia: ed è per questo che stamattina il dipartimento Salute guidato da Vito Montanaro riunirà le Asl. Perché spetta a loro - in base a quanto stabilito dal ministero della Salute - portare avanti le attività di sorveglianza epidemiologica attraverso l’utilizzo della app.
La sperimentazione - dicono i tecnici - potrebbe essere più «deludente» del previsto, sia perché ormai il virus circola pochissimo sia perché il contact tracing informatico necessita - per essere efficace - che la app venga installata sul cellulare da un cospicuo numero di persone: in Puglia se ne aspettano non meno di 100mila.
La app svolge una funzione fondamentale: invia una notifica alle persone che possono essere entrate in contatto con un caso positivo, informandole della necessità di isolarsi e di contattare le autorità sanitarie (medico di base o pediatra). È per questo che la Regione deve illustrare il funzionamento della app a tutte le parti del sistema: i medici di medicina generale, i direttori dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl e tutto il personale che in qualche modo entra in contatto con il pubblico.
Funzionerà così. Quando un cittadino risulta positivo al tampone, il medico dovrà chiedergli se ha installato la app. In caso positivo, dovrà invitarlo ad attivare una apposita opzione della app («Sono positivo») con cui viene generata una password numerica: quella password viene comunicata all’operatore sanitario che lo inserisce in una apposita pagina web. Fatto questo, tutti i contatti della persona risultata positiva (quelli che hanno installato la app) ricevono una notifica sul cellulare.
Nè il ministero né le Regioni potranno accedere ai dati dei contatti raccolti nel database della app (gestito da Sogei, una società del ministero dell’Economia), dati che sono anonimi: gli utenti vengono identificati attraverso un codice numerico, e nessuno può sapere chi sono. Questo è il motivo per cui, dopo l’inserimento di una positività, viene trasmesso un messaggio che chiede ai contatti del positivo di avvisare il proprio medico.
La sperimentazione (che coinvolge anche Liguria e Abruzzo, ma che potrebbe essere allargata) dovrebbe durare non meno di due settimane. Le Regioni potranno seguirla solo attraverso dati statistici: sapranno ad esempio quante persone hanno installato la app e quanti sono i contatti stretti identificati dei casi positivi.