Le principali Compagnie europee in ginocchio, drastiche riduzioni e cancellazioni di voli, numero dei passeggeri vicino allo zero e conseguente limitazione dell'attività degli aeroporti, molti dei quali costretti addirittura alla chiusura (in Puglia, vedi il caso di Brindisi). Le Compagnie aeree viaggiano quindi a scartamento ridotto e decine di migliaia di viaggiatori si trovano tra le mani un biglietto che è carta straccia. In uno scenario a dir poco apocalittico, che fine fanno i diritti dei passeggeri? Chi aveva prenotato da tempo un volo, poi cancellato, quali opzioni ha? A quanto pare il decreto del Governo ha fissato regole che sono più dalla parte del viaggiatore mentre la normativa europea sembra tutelare maggiormente le Compagnie aeree.
Italia contro Europa Partiamo in ogni caso da un assunto: nel caso di volo cancellato il rimborso è dovuto. Molte Compagnie stanno offrendo voucher dello stesso importo del biglietto da spendere per un prossimo volo, tuttavia i vettori devono offrire anche la possibilità di avere un rimborso in contanti.
Diverso il caso di rinuncia volontaria a partire. Secondo la normativa italiana possono essere rimborsati tutti coloro che non possono partire perché «destinatari di un provvedimento di divieto di allontanamento nelle aree interessate dal contagio». A prescindere dal fatto che il volo sia cancellato o no. Le nuove linee guida comunitarie dicono invece che non nasce alcun diritto al rimborso, per cui tutto è rimesso alla Compagnia aerea (che spesso offre voucher, ma non contanti) o dipende dal tipo di biglietto acquistato. E non è detto che preveda la possibilità di rimborso, per cui il rischio è di perdere i soldi.
Di eventuali risarcimenti poi, neanche a parlarne. La pandemia rientra, a ragione, tra le cosiddette circostanze eccezionali che escludono tale ipotesi. Ma non è tutto: anche in assenza di limitazioni a voli o circolazione delle persone, la Compagnia aerea può cancellare il volo se c’è il rischio che parta vuoto.
Alitalia. All’aeroporto di Bari Palese, mentre il personale aeroportuale deve fare i conti con la cassa integrazione, continuano gli atterraggi dei voli umanitari carichi di dispositivi necessari al sistema sanitario regionale per il contrasto al Coronavirus, frutto della sinergia tra Regione Puglia, Protezione Civile e Aeroporti di Puglia. Alitalia ha dovuto cancellare i 6 voli giornalieri con Milano a causa della chiusura di Linate e 8 collegamenti (sui 12 esistenti) con Roma Fiumicino. «Sin dai primi giorni dell’emergenza legata al Covid-19 abbiamo dato ampia informazione ai clienti sul sito
alitalia.com relativamente alle modalità di riprenotazione e rimborso dei biglietti, nonché delle restrizioni al traffico aereo messe in atto da numerosi Paesi nei confronti dei viaggiatori italiani o in partenza e in transito dall’Italia», fanno sapere dalla Compagnia di bandiera.
In particolare, «i passeggeri che non vogliono più volare e hanno acquistato un biglietto entro il 3 aprile per voli dal 25 febbraio al 31 maggio, possono richiedere entro il 31 maggio sia il cambio della prenotazione per viaggiare entro il 31 dicembre, sia il rimborso con un voucher di importo pari al valore del biglietto acquistato (valido un anno dall’emissione), per volare verso qualsiasi destinazione servita da Alitalia». La richiesta potrà avvenire anche dopo la data prevista del viaggio.
Stesse opzioni in caso di volo cancellato, con l’ulteriore possibilità di ottenere il rimborso del biglietto o del valore residuo dello stesso per la parte di viaggio non effettuata (qualora sia stata effettuata solo l’andata). Per quanto riguarda i frequent flyer e i pacchetti di voucher prepagati (i TravelPass) acquistati entro il 3 marzo e non ancora convertiti in biglietti, è stata estesa la validità al 30 giugno prossimo. Se i voucher sono già stati convertiti in biglietti, valgono le regole tariffarie descritte sopra.
Per il cambio di prenotazione si può contattare direttamente l’agenzia di viaggio dove è stato acquistato il biglietto oppure, per i biglietti acquistati sui canali Alitalia occorre chiamare il Call Center. A tal proposito, Alitalia invita i passeggeri « a non chiamare il Call Center se non devono viaggiare nei successivi 3 giorni dalla partenza, poiché c’è tempo fino al 31 maggio per modificare prenotazione e chiedere il rimborso del biglietto».
Easyjet. «Dall’inizio dell’emergenza abbiamo inviato oltre un milione di email e 130mila SMS ai passeggeri costretti a subire le restrizioni ai viaggi imposte dai vari Paesi», rendono noto dalla Compagnia che collega Bari con Milano, Venezia e Regno Unito (Londra e Manchester), Francia (Nantes) e Germania (Berlino). «Abbiamo aggiornato costantemente il sito e i nostri canali social per cercare di raggiungere quanti piú passeggeri possibile e informarli sui cambiamenti ai loro programmi di viaggio – spiegano -, anche se questo non è purtroppo possibile quando un passeggero prenota tramite un’agenzia viaggi o un intermediario». «In caso di cancellazione del volo i passeggeri hanno tre opzioni: spostare senza alcuna penale il proprio volo fino alla fine di febbraio 2021 (la compagnia ha messo in vendita in anticipo la prossima stagione invernale proprio per offrire ai passeggeri una finestra temporale più ampia nel caso desiderassero posticipare i loro viaggi), in alternativa all' ottenimento di un voucher di pari importo da poter utilizzare nell’arco dei successivi 12 mesi. Infine, avere il rimborso contattando il call center».
Attenzione però al sovraffollamento telefonico. «Il livello di contatti del nostro call center è aumentato in modo considerevole nelle ultime settimane e di conseguenza i tempi di attesa sono cresciuti - dicono ancora - A questo si è aggiunto il fatto che in molti dei Paesi, i nostri call center sono stati sottoposti a regimi di lockdown, per cui i nostri colleghi sono impossibilitati a recarsi alla sede di lavoro, andando a diminuire ulteriormente lo staff disponibile. In ogni caso, i passeggeri hanno diritto ad ottenere le tre opzioni elencate sopra, ben oltre la notifica di cancellazione del volo quindi non c’è ragione di affrettarsi a richiedere un intervento immediato».
Ryanair. Sulla stessa lunghezza d’onda la Compagnia irlandese che collega la Puglia con mezza Europa, che invita i clienti «ad avere pazienza», causa «l’alto numero di cancellazioni forzate, frutto dell’elevatissimo volume di richieste». La politica Ryanair sui rimborsi «è pienamente conforme a normative e linee guida in materia emanate dal Governo italiano, incluso il rimborso completo per tutte le gite scolastiche fino all’8 aprile. Altri passeggeri soggetti a restrizioni di viaggio possono fare richiesta voucher sul nostro sito web e saranno assistiti dal nostro servizio clienti», scrivono in una nota.