Sabato 06 Settembre 2025 | 20:54

Il nuoto va sott’acqua: ottanta vasche in rosso. Gestori: «Difficile sopravvivere»

 
Patrizia Nettis

Reporter:

Patrizia Nettis

Il nuoto va sott’acqua ottanta  vasche  in rosso

La piscina scoperta dello Stadio del nuoto a Bari

Viaggio nella crisi: «Lo sport ha anche una valenza sociale Se non si aprissero le strutture nemmeno a maggio sarebbe un problema serio»

Giovedì 02 Aprile 2020, 12:09

Quasi 80 impianti in tutta Puglia. E di questi molti sono pubblici. Riusciranno ad emergere dalla crisi? Il rischio di affogare è concreto. Annaspano in un’incertezza incredibile e la riva all’orizzonte non si vede.

Marco Macchitella è il presidente della Icos Sporting Club, la più grande società della regione con una storia di oltre 30 anni. Gestisce 12 impianti dal Nord al Sud della Puglia, tra quelli di proprietà, costruiti in project financing e pubblici. In media, attorno alle piscine della Icos, girano 18mila utenti all’anno e nelle strutture ci lavorano 400 persone tra dipendenti e collaboratori. Che sono tutti a casa. «È il momento più brutto della nostra storia - dice Macchitella - il Governo ci deve dare una mano. È necessario innanzitutto snellire al burocrazia per consentire che arrivino subito gli aiuti ai nostri istruttori e poi pensare a interventi che consentano la sopravvivenza delle società». Ad esempio? «Aiuti in basi al fatturato, una proroga nella scadenza dei mutui a 6 o 12 mesi, ma a tasso zero, una proroga anche sul pagamento delle bollette di luce e gas di almeno 6 mesi, ma con possibilità di rateizzazione di 18 mesi. Occorrono interventi forti». Anche perché non si sa come andrà: «Aprire gli impianti a maggio ci consentirebbe almeno di terminare gli abbonamenti già in essere - dice Macchitella - e nel frattempo definire nuove strategie di comportamenti per essere pronti ad affrontare un nuovo trend sociale».

E che potrebbe significare, ad esempio, ingresso contingentato degli utenti. Ma le piscine si reggono soprattutto sui numeri: come si fa a sopravvivere se questi vengono ridotti? Se lo chiede Mario Ciavarella, vice presidente della Pentotary che a Foggia gestisce la piscina comunale dal 2000: «Questo è un grosso problema - ammette - per questo occorre un intervento dello Stato che non si può risolvere in un posticipo del pagamento del canone di qualche mese perché noi quei soldi in realtà li abbiamo già anticipati. Devono aiutarci anche sulle bolletteperché la piscina ha dei costi di gestione che altre strutture non hanno».

L’impianto di filtrazione infatti è in funzione ovunque perché l’acqua va comunque trattata, in quanto far ripartire un impianto da zero avrebbe costi insostenibili. Ciavarella, consigliere regionale della Fin, ha anche un’altra preoccupazione: «Lo sport ha una valenza sociale, a maggior ragione in una città come Foggia. Toglie i giovani dalla strada e dalla delinquenza. Non voglio nemmeno pensare a cosa si arriverebbe se le piscine non riaprissero».

Dalle parti di Taranto e provincia hanno fatto squadra, al di là di ogni appartenza: gli impianti si sono messi in rete per cercare di adottare una strategia comune. Hanno già fatto una riunione in videoconferenza. L’idea l’ha lanciata Massimo Donadei, consigliere regionale della federazione e direttore sportivo della Baux Mediterraneo che gestisce la piscina comunale della città jonica: «I danni? Impossibile calcolarli ora - dice - tutto riprenderà da quando potremo riaprire e dagli interventi che lo Stato farà. Siamo tutti in sofferenza. In ogni caso se ci daranno la possibilità siamo attrezzati per riaprire a maggio». Ma su questo è scettico Romolo Mancinelli della Meridiana Taranto: «In Puglia a maggio la gente preferirà andare a mare. Ma noi dobbiamo comunque tenerci pronti. Dobbiamo mantenere la speranza per settembre, sperando che lo Stato ci metta nelle giuste condizioni per riaprire».

Nella sua piscina, intanto, non ha mai smesso di alleanarsi Benny Pilato, grazie anche al sostegno economico del Circolo Canottieri Aniene che è intervenuto nelle spese. E in tanta negatività chissà che lo spostamento di un anno delle Olimpiadi non possa essere di buon auspicio per la baby prodigio per lavorare sui 100 rana. Sognare non costa nulla. E Dio solo sa quanto la Puglia che nuota ha bisogno di aggrapparsi alla speranza in questo momento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)